La panchina di Bucchi trema, il Pescara in cerca di continuità
3 punti nelle ultime 5 partite, l’Empoli dei grandi ex è in crisi. Ma il Pescara non si fida dei toscani e dal canto suo è in cerca di quella continuità che non è ancora riuscito a trovare in 11 gare di campionato. A vittorie altisonanti (l’acuto di Ascoli o il 4-0 al Benevento, ad esempio), infatti, sono seguite cadute rovinose (il ko interno con lo Spezia o la remuntada della Juve Stabia) e di questo passo (5 vittorie, 5 sconfitte e 1 pari) cullare il sogno playoff non è semplicissimo. La truppa biancazzurro nella pomeriggio di oggi raggiungerà Pescina, città del cuore di mister Zauri (“Per me è come New York“), dove domani effettuerà la rifinitura al mattino prima di ripartire alla volta della Toscana.
Zauri ritrova Mancuso, che è stato lo scorso anno in biancazzurro quando lui era il tecnico della Primavera, Bucchi, suo allenatore proprio a Pescara nell’anno della serie A post Zemanlandia, e Romagnoli, del quale proprio nel gennaio 2013 raccolse l’eredità. “Bucchi mi ha a allenato e siamo stati compagni, ho un ottimo rapporto con lui e spero faccia bene ma a partire dalla partita successiva lla nostra. Mancuso è forte, un giocatore temibile che dobbiamo limitare“, le parole di Zauri che non vuole abbassare la guardia. “L’Empoli rientra tra le corazzate del campionato, hanno cambiato qualcosa per gli infortuni ma possono tornare alle origini. Nelle ultime settimane ha fatto poco in termini di risultati, ma resta una corazzata. Non è in un momento positivo, dobbiamo stare attenti alla loro rabbia e alla loro volontà di rivincita“.
Il Pescara cerca continuità di rendimento e risultati e la gara in terra di Toscana assume le fattezze di un vero esame di maturità: “Non siamo presuntuosi da dire che abbiamo risolto i problemi, dobbiamo migliorare. Dobbiamo trovare equilibrio. Sabato è un test per autovalutarci contro una grande squadra, sulla carta più forte di te. Manca solo la continuità al Pescara per consolidare la classifica. Vogliamo continuare a fare bene e speriamo di fare la nostra bella prestazione. Ed abbiamo le carte per farlo. Obiettivi? Senza la salvezza non facciamo niente, è quello il primo obiettivo. Poi penseremo ad altro“