La presidentessa dei
biancorossi confida nei suoi ragazzi per espugnare Gissi e volare in Seconda
Categoria
Vasto Marina, Real Tigre (una cavalcata pazzesca dalla Terza alla Promozione) e ora Pro Vasto. Un amore viscerale per il calcio, qualche anno lontano da una realtà calcistica in prima persona ma il richiamo è stato troppo forte. Più di un anno fa la presidentessa Simonetta Baiocco aveva deciso di iniziare a costruire un nuovo giocattolo, ritrovati i collaboratori di sempre insieme a suo marito Antonio Liberatore si era deciso di ripartire dalla Terza Categoria riportando a galla un nome storico: quello della Pro Vasto. Provare a vincere al primo colpo, un inizio da applausi, parlavano già di dominio biancorosso ma dopo qualche sconfitta di troppo la storia è cambiata. Una stagione regolare chiusa al quarto posto riuscendo però ad arrivare comunque all’ultima curva, sabato pomeriggio (fischio d’inizio ore 16:30) la finalissima playoff a Gissi avrà un solo risultato a favore: vincere e volare in Seconda Categoria, quella che la presidentessa Baiocco ora vuole perché ha piena fiducia nel suo gruppo.
Simonetta Baiocco, dopo gli anni da presidentessa con il Vasto Marina e quelli indimenticabili con il Real Tigre cosa ti ha spinto a ripartire con un nome come la Pro Vasto? “L’amore per il calcio, mi è sempre piaciuto viverlo da dentro e già da tempo lavoravo per ricreare qualcosa. Ho trovato i collaboratori che già erano stati con me, alcuni amici ci hanno supportato e siamo partiti. Il nome è un omaggio a mio papà Giuseppe, lui tanto ha fatto, da presidente, per la gloriosa Pro Vasto degli anni d’oro”.
A inizio stagione pensavi di trascorrere un anno con maggiori soddisfazioni o gli imprevisti fanno parte del gioco? “Eravamo partiti con grande voglia e i risultati si erano subito visti, poi non nego che ci abbiamo messo del nostro ma va detto che sfortuna e altri episodi non ci hanno sorriso”.
Una stagione regolare
chiusa al quarto posto, provando a riavvolgere il nastro chi è arrivato davanti
a voi aveva qualche freccia in più nel proprio arco? “La mia squadra non si è mai sentita inferiore a nessuno, il campionato
ha visto la vittoria del Torrebruna ma nelle sfide di andata e ritorno non
abbiamo raccolto punti ma per quanto prodotto in campo avremmo meritato molto
ma molto di più”.
A un certo punto
della stagione avete deciso di cambiare in panchina, non più tuo marito Antonio
Liberatore dando pieni poteri ai suoi storici collaboratori, come mai? “Qualcosa era già successo nell’esperienza
con il Real Tigre, poi era tornato di nuovo in panchina ma questa volta abbiamo
deciso che era giusto così anche perché mio marito voglio godermelo ancora per
tanti anni e il troppo stress non lo aiutava”.
Con Rossano Torino in
panchina la squadra ha chiuso in crescendo il campionato vincendo anche la
semifinale contro il Vasto United, cosa è cambiato in quest’ultimo mese e
mezzo? “Rossano è sempre stato uno
dei nostri, noi conosciamo lui e lui conosce i nostri modi di ragionare, è
riuscito a tenere il gruppo bello compatto dandogli grande tranquillità”.
Da 4° in classifica eravate sfavoriti con il Vasto United e avete vinto, sabato sarà la stessa storia, nella finalissima playoff di sabato contro il Gissi secondo in classifica cosa chiedi ai tuoi ragazzi? “In partite come queste le motivazioni escono fuori da sole, in questi giorni ho visto i ragazzi concentrati al punto giusto, siamo a un passo dalla promozione, è vero che Gissi avrà due risultati su tre ma adesso voglio vincere e andare in Seconda Categoria”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it