Il centrocampista
vastese, classe 2005, tra i punti di forza dei Giovanissimi regionali fermati
dal Covid quando erano primi in classifica
Quando giugno è al tramonto e luglio ormai alle porte più che pensare a quello che poteva essere è meglio concentrarsi sul futuro. Anche se, almeno per il momento, date certe sul ritorno in campo di dilettanti e calcio giovanile non ancora ci sono.
Ancora tanti punti di domanda da risolvere ma in tanti non vedono l’ora di tornare a sudare e lottare sul rettangolo verde per provare a recuperare i tanti mesi persi a causa del Covid. Tra questi anche Francesco Ricciardi, il centrocampista vastese era uno dei punti di forza dei Giovanissimi regionali primi in classifica quando il virus ha fermato tutto. Nella prossima stagione, il vastese classe 2005, si confronterà con gli Allievi, uno che ha sempre indossato il biancorosso della Virtus Vasto cercherà di continuare nel percorso di crescita per cercare di conquistare traguardi importanti nel mondo del calcio.
Francesco Ricciardi,
quattro mesi senza calcio giocato, quanto è difficile fare a meno di una delle
tue più grandi passioni per così tanto tempo? “Un periodo lungo e complicato, impossibile fare a meno del calcio per
così tanto tempo. La speranza è quella di tornare in campo tutti insieme il
prima possibile, non vedo l’ora”.
L’estate vi sta dando
più possibilità di riavvicinarvi al calcio, continui ad allenarti in attesa di
tornare in campo? “Da marzo ad oggi
non mi sono mai fermato, continuo ad allenarmi per non perdere lo stato di
forma, quando si tornerà in campo dovrò farmi trovare pronto”.
Con la Virtus Vasto
eravate primi in classifica, eravate pronti per regalarvi il titolo regionale? “Al momento dello stop stavamo giocando a
livelli molto alti, un vero peccato fermarsi nel pieno della stagione. Non vedevamo
l’ora di entrare nel finale clou di stagione, i mesi decisivi, sapevamo di
avere un bel potenziale ed eravamo pronti a giocarcela con le nostre avversarie
più accreditate”.
Quanto è importante
avere al proprio fianco come allenatore mister Zeytulaev? “Nei mesi scorsi hanno già detto molto tanti
miei compagni di squadra. Averlo come allenatore a quest’età è una vera
fortuna, allenatore bravissimo, splendida persona, con lui sono cresciuto molto
tecnicamente e psicologicamente”.
Con i compagni di
squadra il feeling resta limitato al rettangolo verde o con loro c’è grande
confidenza anche lontano dal calcio? “Con
molti di loro il rapporto prosegue benissimo anche lontano dal calcio, trascorriamo
molto tempo insieme, ci divertiamo parecchio”.
Dovessi descriverti,
centrocampista con quali caratteristiche ti definiresti? “Un mediano che ama far girare la palle e
gestire anche situazioni complicate. In mezzo al campo mi adatto bene anche al
ruolo di mezz’ala”.
Ad alti livelli c’è
un giocatore a cui ti ispiri? “In
questi ultimi anni sto ammirando Rodrigo Bentacur. L’uruguagio della Juventus
mi appassiona per grinta e capacità di impostare”.
L’anno prossimo sarà la stagione degli Allievi ma tra una quindicina d’anni dove ti immagini nel mondo del calcio? “Vista come si è conclusa questa stagione nella prossima mi impegnerò ancora di più cercando sempre di dare il massimo per raccogliere importanti risultati, di squadra e personali. Tutto dipende dal lavoro che si fa ogni giorno in campo, se verrà ricompensato un giorno sogno di giocare nel Chelsea, il calcio inglese è fantastico”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it