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Calcio

Sassanelli: “A Vasto non si è visto il vero Gigi. Sfortunati nei momenti topici. Lecce isola felice”

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Da portiere oltre 500 presenze tra C1 e C2, l’ultima stagione vissuta con la Pro Vasto. Oggi preparatore in Serie A con i salentini

In attesa di capire se, come e quando riprenderà la Serie A. Luigi Sassanelli vive il calcio sul piano più alto del panorama italiano, quello in cui ogni giorno, da oltre un mese a questa parte, si leggono e ascoltano dichiarazioni da parte di tutti senza però che si arrivi ancora a una decisione definitiva.

Tanti dubbi ma il quarantanovenne pugliese mantiene grande tranquillità, è in Salento ormai da cinque anni dopo aver iniziato nel 2010 la carriera da preparatore. Affiancando nello staff tecnico il suo amico Pino Di Meo che lo aveva voluto con la Pro Vasto nella stagione 2009/2010, l’ultima che vide Sassanelli ricoprire il ruolo da portiere. L’ultimo atto di una carriera che lo ha visto centrare qualcosa come oltre 500 presenze tra C1 e C2 per poi avventurarsi nella nuova professione. Andria, Bisceglie e ormai da cinque stagioni a Lecce conquistando nelle ultime stagioni il doppio salto dalla C alla A.

Luigi Sassanelli, da agosto in A come preparatore dei portieri del Lecce, in questi giorni polemiche infuocate sull’eventuale ripartenza, secondo te tornerete in campo per completare la stagione? “Dieci giorni fa avrei risposto sicuramente sì, percepivo più certezze. Ora la situazione la vedo cambiata, persistono dei dubbi, vediamo quali decisioni verranno prese. Bisogna essere ottimisti non solo pensando al calcio, non mancheranno le difficoltà ma l’Italia saprà superare anche questo momento”.

Ormai da cinque stagioni a Lecce, dalla C fino alla Serie A, come ti trovi in Salento? “Qui è un’isola felice, una società eccezionale con a capo un presidente esemplare. Sono fortunato nel far parte di questo progetto, c’è grande sintonia tra tutti”.

In questa stagione il Lecce, pur essendo una neopromossa non ha sfigurato, che aria si respira in Serie A? “Abbiamo avuto la forza di infilare due promozioni consecutive, si vede la mano di mister Liverani, uno che ha masticato il calcio ad alti livelli per tanti anni. Dal punto di vista personale è una bellissima esperienza anche se da calciatore in carriera avevo già avuto la possibilità di calcare campi importanti. Saremmo dovuti andare ancora allo Juventus Stadium, a Lecce sarebbe dovuto arrivare il Milan e in questa stagione abbiamo avuto la forza di stoppare Juventus e Inter”.

Preparatore dei portieri ormai da dieci anni, l’ultima tua stagione da calciatore con la Pro Vasto nel 2009/2010, era arrivato il momento di appendere i guanti al chiodo? “In realtà all’epoca avevo intenzione di giocare ancora per qualche anno, mi sentivo bene, se non ricordo male a Vasto feci una ventina di presenze ma la regola degli under non aiutava. Puntavo a diventare preparatore dei portieri, era sempre stato il mio obiettivo una volta smesso da giocatore, all’epoca non persi tempo e iniziai subito il nuovo percorso”.

Che ricordo hai di quell’annata dal punto di vista personale? “Mi sono trovato discretamente, con la Pro Vasto non si è visto il vero Gigi Sassanelli, dispiace non aver potuto dare di più, ogni annata ha una storia a se”.

Rosa di livello, una salvezza raggiunta senza affanni ma si poteva fare di più? “Sicuramente avremmo potuti fare di più. La partenza non fu brillante e poi in alcuni momenti topici della stagione fummo anche parecchio sfortunati, il calcio è strano”.

Con Pino Di Meo prima compagno, poi rapporto allenatore-giocatore e infine di nuovo insieme in uno staff tecnico, tra voi un forte legame? “Un’amicizia ultraventennale, con lui ci siamo sempre trovati d’accordo, poche parole ma ci capiamo sempre”.

Una sola stagione all’Aragona, oggi sei legato ancora a qualche ricordo? “In quella stagione ci furono i mormorii dei tifosi, comprensibili quando le cose non vanno per il verso giusto. A distanza di anni sono ancora in ottimi rapporti con Nando Giuliano, Peppe Soria e anche Matteo Gaudino, in quella stagione ho diviso con lui i pali cercando da più esperto di dargli preziosi consigli visto che era un giovane di prospettiva”.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it           

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