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Calcio

Selva: “Momento positivo, siamo più uniti. Pineto? Importantissima, non fermiamoci”

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Il diciannovenne portiere romano della Vastese protagonista domenica con due interventi miracolosi sotto la d’Avalos. Non si sente ancora titolare, esaltata la figura del preparatore La Barba

Dimenticatevi il prototipo del portiere, soprattutto quando si parla di quel ruolo fuori dai pali, dove spesso i diretti interessati sono più esuberanti rispetto ad altri compagni di reparto. Non è il caso di Edoardo Selva, diciannovenne tranquillo, mite, silenzioso, senza troppi grilli per la testa ma capace nelle ultime settimane di tirare fuori gli artigli e rispondere presente blindando (o quasi) la porta della Vastese.

Ha atteso il suo turno in panchina, nelle prime sei giornate (e mezzo) la porta biancorossa è stata violata quattordici volte subendo almeno un gol a partita, con il ’99 capitolino la storia è cambiata di molto, negli ultimi trecentoventi minuti (da quando ha preso il posto di Morelli a Jesi) i gol subiti sono stati appena due conquistando due ‘clean sheet’, blindando la porta dell’Aragona contro Recanatese e Savignanese.

Cresciuto nel Futbol Club, poi le giovanili della Roma ha trascorso tre stagioni a Teramo per andare poi a farsi le ossa nella passata stagione a Nardò, finora, nella sua giovane carriera, la sfortuna lo ha colpito alla mano e a una spalla ma qui a Vasto l’avventura è iniziata sotto la buona stella. Pur essendo romano doc ha il cuore interista, cresciuto con il mito di Julio Cesar oggi studia un altro della scuola brasiliana, Alisson, la Vastese è in buone mani, Selva vuole prendersi definitivamente la porta biancorossa.

 

 

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Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it

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