Il centrocampista nella passata stagione ha disputato 17 partite in biancazzurro pur risultato tesserato con la Vastese Calcio. Un anno di squalifica per D’Amico
Quasi sette mesi d’attesa da gennaio ad oggi ma la sentenza è arrivata. Nella tarda serata di ieri il Tribunale Federale Territoriale della Lnd – Figc Abruzzo ha emesso il comunicato inerente il tesseramento irregolare da parte dell’Us San Salvo.
Nei primi cinque mesi della stagione scorsa, la 2018/2019, il centrocampista classe 1999 Antonio De Vivo come si legge nel comunicato è sceso in campo per 17 volte con la maglia biancazzurra, nel girone B di Promozione, pur essendo tesserato con la Vastese Calcio. Recita così il comunicato:
“Del Sig. De Vivo Antonio, calciatore tesserato per l’Asd Vastese, la violazione dell’obbligo di osservanza delle norme e degli atti federali nonché dei doveri di lealtà, correttezza e probità di cui all’art.1 bis commi 1 e 5, in relazione all’art.10 comma 2 del c.g.s. e all’art. 39 delle n.o.i.f., per avere disputato tra le fila dell’U.S. San Salvo 1967, militante nel campionato di Promozione abruzzese, girone B, dall’inizio del campionato 2018/2019, ben 17 gare consecutive, siano a quella del 23/12/2018, San Salvo-Casalbordino, senza averne titolo perché non tesserato”.
Leggerezza costata carissima al diretto interessato, alla società e quattro dirigenti. Al centrocampista sansalvese Antonio De Vivo sei mesi di squalifica mentre all’Us San Salvo tre punti di penalizzazione in classifica da scontare nella stagione 2019/2020 oltre a 2.400 euro di ammenda. Per i dirigenti 9 mesi d’inibizione per l’attuale presidente Antonio Castaldo, 1 anno per l’ex direttore generale Rudy D’Amico, 9 mesi per Maurizio ‘Izio’ Di Cesare (collaboratore dell’Us San Salvo all’epoca dei fatti), 6 mesi per Carmine Tullio Meo e un mese per Gino Benedetto. Si attendono le reazioni da parte dell’Us San Salvo, facile immaginare una pioggia di ricorsi.
Il deferimento comunicato dal Tribunale Federale Territoriale:
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