1 solo punto nelle ultime 4 giornate dopo essere stati a un passo dalla salvezza diretta. Domenica contro l’Olympia Agnonese una ‘finale’ che vale tutto
Di Giacomo domenica non ci sarà: squalificato
Di nuovo nel psicodramma sportivo di una stagione lunga come non mai ma che purtroppo per la Vastese non ancora finisce. Sarebbe dovuta essere la stagione dell’innalzamento dell’asticella, in estate nessuno si era nascosto ma la storia ha avuto tutt’altro seguito e al tramonto della stagione le nuvole intorno all’ambiente biancorosso sono nerissime.
Un buio pesto dal quale escono fuori raggi desolanti, quelli dei numeri che non tradiscono, i pochi punti raccolti e l’infinità di reti subite. Deterrenti che hanno consegnato i playout ai biancorossi, senza entrare nel merito del ruolino di marcia da incubo di Palladini nella sua breve esperienza a Vasto quelli di Montani e Papagni sembrano viaggiare di pari passo. Nelle 24 panchine biancorosse il tecnico pescarese aveva raccolto 29 punti (media di 1.20 a partita) incassando 33 reti (1.37 di media a partita) e lasciando la squadra con due punti di vantaggio sulla zona bollente. Un vantaggio che il suo successore Papagni era riuscito di nuovo ad aumentare grazie a quel filotto di tre successi consecutivi che non lasciava immaginare un finale di regular season così tragico. La realtà però ha riportato i conti quasi in parità, nelle 8 partite guidate dall’allenatore di Bisceglie i gol subiti sono stati ben 11 (1.75 di media) e i punti 10 (1.25 di media). Nel lungo periodo si può affermare che “cambiando l’ordine degli addendi” il risultato non è cambiato anche perché parliamo di due figure che con idee di calcio differenti hanno lavorato e continuano a lavorare per il bene della Vastese seppur in condizioni (esterne e non) differenti.
Mister Papagni
La patata bollente adesso è in mano ad Aldo Papagni e il suo staff che non vorranno lasciare Vasto senza salvezza anche se speravano di doverla raggiungere senza playout. Dopo aver toccato quota 41 a Giulianova i giochi sembravano fatti, un calendario non impossibile, servivano altri tre punti per toccarla con mano ma da lì in avanti ne è arrivato solo uno cancellando quanto di buono fatto nel trittico che aveva portato altrettanti successi. Un solo punto contro Cesena, Castelfidardo, Avezzano e Agnonese, ripensando alle prestazioni magari capitan Del Duca e soci avrebbero meritato qualcosa in più ma non è questo il momento di aggrapparsi alle ipotesi. I numeri inchiodano i biancorossi a una cruda realtà chiamata playout, una squadra che è vicinissima alla salvezza non può permettersi di conquistare un solo punto contro Castelfidardo, Avezzano e Agnonese subendo in questi duecentosettanta minuti qualcosa come 8 reti.
Troppi, ora non resta che ritrovare energie mentali e fisiche in vista dell’ultimissima spiaggia, un dentro o fuori che non si potrà sbagliare altrimenti si rischierà di buttare giù un castello costruito con anni di sacrifici. La retrocessione è una eventualità a cui nessuno vuole pensare, contro l’Olympia Agnonese servirà un’Aragona più numeroso e caloroso di quello visto in occasione del match contro il Cesena e in campo una squadra più propositiva anche se avrà a disposizione due risultati su tre (in segno di pari nei 90’ minuti ci saranno i supplementari ma non i rigori). Domenica 12 maggio sarà una giornata che lo sport cittadino dovrà ricordare con il sorriso, la Vastese si è complicata la vita ma ha ancora un’ultima occasione per riscattarsi e chiudere una stagione difficilissima con un sorriso e un forte sospiro di sollievo, bisogna salvarsi ad ogni costo.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it