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Calcio

Vastese: ARICALAME DA STA PIANDE DI CICE

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Ci hanno rifilato un paccotto degno delle peggiori bancarelle napoletane. E’ ora di prenderne atto definitivamente e voltare pagina. La Vastese che doveva ambire a lottare per le prime piazze della classifica non c’è, non ha mai preso forma. Ora sappiamo che non c’era nemmeno nelle premesse, ben confezionate da chi sappiamo. Squadra costruita “a cipolla”, un po’ come ci si veste nelle mezze stagioni. Quando non si capisce se farà caldo o freddo perché il clima cambia repentinamente. Una cipolla pure bellina fuori, che come la spogli però, nemmeno brucia agli occhi. Ma si può pensare di vincere un campionato di Serie D con due centrocampisti in quota di numero? Tre, se contiamo colui che doveva rappresentare la ciliegina sulla torta, Ridolfi, mai pervenuto ad eccezione del derby di Coppa contro l’Avezzano, in un periodo stagionale che nel calcio riesce a mettere in bella vista perfino banconote da 15 euro…
Fuffa, dunque, perchè poi scopri che Ridolfi ha seri problemi di natura fisica. E non solo. Non è una mezzala, e questo lo sapevano pure i fari fulminati dell’Aragona. D’Alessandro non è un play. In passato ha fatto il laterale basso a destra in B, la mezzala in Legapro. Cosa pensava chi lo ha preso, che in Eccellenza potrebbe fare il portiere? Viva Dio, lui ci mette tutto e dall’alto della sua esperienza, riesce a fare le omelette solo col tuorlo, ma solo con l’albume nemmeno lo chef delle migliori trattorie romane saprebbe fare una buona carbonara. Un menù improbabile per poter sognare. Che poi si sa, il cane morde lo straccione. Gli infortuni degli under Palestini e Di Pietro hanno complicato le cose, ma perché? Perché nel reparto offensivo ci sono sei “grandi” e nessun under. Ben otto ne contiamo in difesa: due intercambiabili ruolo per ruolo, ma non sono cipolle di Tropea…
Di strutturalmente pronti per un campionato importante ce ne sono pochissimi, se poi ci si mette di mezzo un po’ di sfortuna, un ’98 come Ispas viene da due vittorie consecutive e da protagonista con le maglie di Fermana e Rieti, però sembra un ragazzetto alle prime armi. Un po’ di sfortuna c’è pure stata in alcune scelte, cose che però aprono voragini su una lunga serie di scelte folli ed insensate. L’idea di partire con Leonetti centravanti e Shiba alter ego, costringono a situazioni paradossali. Il bomber l’anno scorso ha fatto 20 reti da esterno a sinistra, tenendo conto dello sciagurato girone di ritorno. Perché cambiare e tenere in panchina uno di ruolo con problemi (fisiologici) di sovrappeso che non costa nemmeno pochissimo? Sfido chiunque a fare una formazione diversa con un modulo diverso per cercare di invertire definitivamente la rotta dei risultati e delle prestazioni, che pure hanno avuto una buona accelerazione nell’ultima settimana. I danni fatti in estate sono molto, molto pesanti. Ora bisogna pensare soltanto e venir fuori da questa situazione, altrimenti perdi partite come quella di ieri, contro una squadra oggettivamente inferiore, che però riesce a dare il massimo di quello che può. Come dire, una utilitaria in forma va meglio di una fuoriserie con problemi a parti vitali della macchina. O no? I giocatori non sono stupidi e sanno di vivere una situazione incrostata, sanno che devono meritarsi il posto, ma lo rischiano. Sanno che la società ha fatto sacrifici importanti e i risultati sono deludenti. Stanno però dimostrando serietà e dedizione. Ce la stanno mettendo tutta, si stanno comunque meritando lo stipendio e dovranno continuare a farlo fino all’ultimo giorno. Oggi è un aspetto fondamentale perché bisogna arrivare a dicembre con il massimo dei punti possibile. Ne vale anche per loro, a prescindere. Facciamo tutti un passo indietro, resettiamo. Ricominciamo come se l”unico obiettivo fosse la salvezza, prima di ricostruire con gli uomini giusti al posto giusto. Dalla società all’ultimo dei ragazzi. Ora la palla è tra i piedi di Andrea Masciangelo in scrivania e Fabio Montani in panchina. Nessuno fa miracoli, ma loro due hanno tutte le competenze per poter ridisegnare la stagione in corso e programmare contestualmente la prossima. O le prossime, se certi discorsi ben avviati cominciano a prendere forma. Dobbiamo trasformare in positivo le dure negatività dei mesi che scorsi, ancora sul groppone per 4, 5 settimane almeno. Bisogna baciare un rospo sulle labbra, insomma…

Gabriele Cerulli

Michele Cappa, classe 1971, vastese, è titolare dell’agenzia di comunicazione Cquadro, appassionato di sport e giornalismo sportivo, ha collaborato per diverse testate giornalistiche locali e regionali, tra cui: TRSP, Radio Agorà,Radio Studio 99, TV2000, Delta 1, Telemax, Vastonline, Il Nuovo Molise e dal 2017 scrive per Vasport.it, sito di informazione sportiva locale ( di cui è anche editore ), dove cura la seguitissima rubrica “Amarcord”

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