14/07/2017 – Nel corso della nostra trasmissione ‘Like Vasport’ il direttore sportivo vastese ripercorre l’ultima stagione dei biancorossi dicendo la sua su più argomenti
Al momento non è l’estate del calciomercato e di una stagione sportiva da costruire al meglio, si gode spiaggia e mare divertendosi tra un torneo di beach tennis e l’altro, sport che negli ultimi anni lo ha sempre più appassionato. Il direttore sportivo Pino De Filippis giovedì mattina, nel corso del nostro programma ‘Like Vasport’, è tornato a parlare dopo il divorzio dalla Vastese ripercorrendo quello che è successo nell’ultima stagione usando tanto la carota quanto il bastone. Sui motivi di un campionato ‘double face’ ricordato di come “dopo una prima parte di stagione entusiasmante dove anche la fortuna ha guardato dalla nostra parte, nel girone di ritorno si sono rotti alcuni equilibri, a livello ambientale e societario, in campo se ne sono pagate le conseguenze, specie all’Aragona dove abbiamo perso punti nel peggior modo possibile”.
In campo alcuni giocatori hanno reso meno rispetto alle aspettative, chi ha deluso maggiormente il direttore sportivo è stato “Sasà Galizia, preso come ciliegina sulla torta del mercato biancorosso avrebbe dovuto fare la differenza ma per un motivo o per l’altro non ha mai inciso in maniera determinante, da lui mi aspettavo sicuramente di più”. Nonostante il crollo nella seconda parte di stagione De Filippis prova a guardare il bicchiere mezzo pieno perché la Vastese “da neo promossa al suo primo anno in D alla fine ha trovato una salvezza senza affanni anche se è vero che si è buttato via in pochi mesi quanto di buono fatto all’inizio, la società in quest’ultimo mese ha fatto altre valutazioni ma secondo me, pensando ad alcuni giocatori, c’era una buona base da cui ripartire”.
Il suo ritorno nella Vasto calcistica da direttore è durato poco più di tredici mesi, un rapporto iniziato sotto i migliori auspici, proseguito la scorsa estate con il giusto feeling con il resto della dirigenza ma andato via via sfilacciandosi fino alla separazione: “ricopro questo ruolo da quasi vent’anni, ho le spalle coperte, sono tornato alla Vastese da direttore dopo dodici anni, ci tenevo a fare bella figura ma mi sarei aspettato qualcosa di meglio, nel calcio ognuno è libero di fare le proprie scelte, l’importante è farlo con chiarezza, per comunicarmi il divorzio sarebbe bastata anche una telefonata…”.
Prima dei saluti lancia un altro paio di messaggi rivolti alla dirigenza vastese: “Standoci a contatto in questo ultimo anno posso dire che ci sono persone che fanno sacrifici per il bene di questa società, hanno voglia di crescere anche se manca ancora la giusta mentalità e professionalità per compiere un ulteriore balzo in avanti”.
Sul quale sarà il suo comportamento nei confronti della Vastese e sull’ipotesi di una nuova chiamata per tornare in sella: “sono un vastese doc e resterò sempre tifoso di questi colori, non chiudo la strada per eventuali ritorno anche perché c’è già chi è stato mandato via a febbraio ed è stato richiamato dopo qualche mese quindi nel calcio mai dire mai…”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it