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Calcio

Vastese: un 2019 da salvezza. Nel 2020 accelerata e continuità?

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Per i biancorossi si è chiuso un anno solare con un totale di 45 punti raccolti e la vittoria nel decisivo playout contro l’Olympia Agnonese

Ultimi giorni dell’anno, tempo di bilanci. Anche in casa Vastese che avrebbe meritato di chiudere l’anno con una vittoria ma a Montegiorgio, nonostante la bella prestazione, è stata beffata a due minuti dal novantesimo tornando a casa con un solo punto, bottino misero per quanto prodotto nell’arco dei novanta minuti.

L’ultimo punto raccolto in un intero arco solare che ha visto i biancorossi, in tre tranche, conquistarne complessivamente 45 (in 36 giornate), poco più in alto rispetto alla soglia salvezza. Addizioni sicuramente forzate visto che il 2019 ha visto sedere sulla panchina della Vastese tre allenatori con altrettanti staff tecnici, tre direttori sportivi e tanti giocatori. Dei 45 punti totali ne sono arrivati da gennaio a marzo appena 9 in 11 giornate (2 vittorie, 3 pari e 6 sconfitte) con alla guida Fabio Montani arrivato a Vasto qualche mese prima con grandi ambizioni ma inciampato in mesi sfortunati (per diversi motivi…) viaggiando a una media inferiore al punto a partita (0.81) nei primi due mesi dell’anno.

A inizio marzo è toccato al tecnico pugliese Aldo Papagni prendere il timone biancorosso (senza poter operare sul mercato ma lavorando con una rosa costruita da altri), dopo il kappaò di Campobasso era arrivato un filotto di tre vittorie consecutive ad avvicinare Stivaletta e soci alla salvezza diretta ma nell’ultimo mese sono tornate a galla le solite difficoltà. Tanti, troppi gol subiti, sconfitte e un solo punto raccolto nelle ultime quattro giornate cadendo nei decisivi scontri salvezza contro Avezzano e Olympia Agnonese. Contro i molisani però il 12 maggio nel decisivo playout giocato all’Aragona i vastesi hanno centrato la salvezza con l’1 a 0 firmato dal rigore di Henri Shiba a quattro minuti dal novantesimo. Sfida ‘secca’ a parte con Papagni in panchina sono stati 10 i punti conquistati in 8 giornate viaggiando a una media di 1.25 a partita.

In estate un’altra rivoluzione, dopo i saluti dei direttori De Filippis e Masciangelo si è deciso di cambiare registro con il duo presidenziale guidato da Franco Bolami e Pietro Scafetta, al timone per la quinta stagione consecutiva, che hanno deciso di affidare la Vastese al campione del Mondo Marco Amelia. Entusiasmo dilagante in estate, vuoi per l’impatto dell’arrivo di una figura di spicco come il tecnico romano, vuoi per una campagna acquisti di livello con i top acquisti di Dos Santos, Francesco Esposito, Pollace e Lorenzo Bardini a cui hanno fatto seguito a campionato iniziato quelli di Vittorio Esposito e Cosmo Palumbo. Al termine di un girone d’andata dai due volti i biancorossi hanno chiuso al 7° posto con 26 punti in 17 giornate con la media più alta dell’intero anno solare (1.52 punti a partita) e anche in quanto al numero di reti subite. 1.41 a domenica, migliore rispetto ai due che avevano preceduto Amelia che dalla sua ha avuto la fortuna di poter lavorare da fine luglio con un organico costruito a sua immagine e somiglianza, lo stesso non è toccato a Montani e Papagni.

In questo 2019 con la maglia della Vastese ci sono stati tanti esordi di giovani ‘fatti in casa’ o del territorio, ripensando ai vari Matteo Conti, Luca Ruzzi, Domenico Cardinale, Alessandro Zinni, Andrea Valerio, Matteo Racciatti e soprattutto Nicolò Cavuoti. Il 2003 centrocampista vastese doc è la storia calcistica più bella della stagione biancorossa, partito dagli Allievi ha colpito subito Amelia che non ci ha pensato su due volte buttandolo nella mischia in prima squadra e concedendogli spesso e volentieri anche una maglia da titolare con risultati soddisfacenti. Su di lui ci sono i fari di tanti club blasonati e l’estate prossima volerà sicuramente verso i piani alti del calcio italiano. Dai tanti giovani nostrani debuttanti in prima squadra il 2019 è stato però anche l’anno che ha visto perdere lo zoccolo duro dei vastesi purosangue: in estate non si è trovato l’accordo per proseguire l’avventura con l’ex capitano Nicola Fiore, sul finire della preparazione atletica ha salutato anche Christian Iarocci e meno di un mese fa, il divorzio da Cristian Stivaletta, idolo dei tifosi vastesi ma tornato al San Nicolò Notaresco primo in classifica per ritrovare un minutaggio più elevato.

Il 2020 si aprirà subito con una sfida infuocata, il derby contro il Chieti in programma a Ortona il 6 gennaio mette in palio punti pesantissimi. Se vale il detto “chi ben comincia è già a metà dell’opera” i biancorossi potrebbero avere da una eventuale vittoria una spinta maggiore per rendersi protagonisti di un super girone di ritorno e porre le basi per un 2020/2021 ricchissimo di gioie. Nel calcio tutto cambia in pochissimo tempo, difficile fare previsioni e guardare lontano ma se la Vastese riuscirà in estate a ripartire da Marco Amelia e il suo staff avrà già fatto un passo in avanti visto che in D tra una stagione e l’altra si sono sempre avvicendati nuovi allenatori. Da Favo a Colavitto, poi Palladini e ora la speranza è poter dare continuità al lavoro dello staff romano in modo da poter creare (magari confermando anche alcuni pezzi importanti della rosa ed evitando l’ennesima rivoluzione) davvero una base solida che possa far sognare una piazza, anche con i fatti.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it

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