Anche il tifo organizzato abruzzese sottoscrive il documento contro la ripresa del calcio giocato senza tifo
Gli ultras si fanno sentire.
O meglio, si fanno risentire.
Anche (e soprattutto) in questo periodo senza calcio giocato, nel quale le curve, giocoforza, sono desolatamente vuote.
Il tifo organizzato di 150 club italiani, a cui si è aggiunto anche bel numero di sostenitori di squadre straniere, è stato molto chiaro, almeno negli intenti: non riprendere i campionati di calcio interrotti dalla pandemia.
“Stop football, no football without fans” è il titolo del documento che mette nero su bianco le ragioni della protesta dei tifosi i quali chiedono di non fare ricominciare i tornei, prima che sia possibile ripopolare gli stadi.
Dito puntato contro le partite a porte chiuse che definiscono “un controsenso rispetto alla natura stessa dello sport più popolare del mondo”.
Presente anche il tifo organizzato abruzzese all’iniziativa su scala europea; hanno infatti aderito la curva sud di Vasto, la curva Volpi di Chieti, gli ultras 1924 di Giulianova e Quelli della Est di Teramo.
Tra i punti principali del documento il passaggio sul rapporto salute-interessi economici: “I governi hanno dichiarato il lockdown totale, tutelando così la cosa più preziosa che abbiamo: la salute pubblica. Riteniamo più che ragionevole lo stop assoluto del calcio europeo. Invece chi lo gestisce ha espresso un solo obiettivo: ripartire“.
Insomma gli ultras, questa volta, si fanno sentire nuovamente e con una trasversalità nuova e possente che ha una dimensione europea.
Alessio Giancristofaro