Il ricordo, nel giorno di San Vincenzo, di Giacomo De Gregorio, storico fisioterapista di mister Cosco
LANCIANO – “Non muore chi vive nei ricordi di chi resta“.
E’ proprio vero, questa frase sintetizza il pensiero di Giacomo De Gregorio, uomo di fiducia e storico collaboratore di mister Vincenzo Cosco.
Ma, soprattutto, amico di mister Cosco.
Il fisioterapista molisano l’ha voluto ricordare proprio oggi, 5 aprile, nel giorno di San Vincenzo.
Ed ha voluto ricordarlo con una serie di aneddoti che fanno capire, ancora di più, di che pasta umana e professionale era fatto mister Cosco.
Giacomo De Gregorio è un massaggiatore Figc professionista, diplomato Isef con alle spalle tante esperienze nel mondo del calcio.
Da Cassino a Foggia, passando per Termoli, Vasto, Val di Sangro.
Giacomo ha lavorato gomito a gomito con gente del calibro del “Principe” Giuseppe Giannini o di Roberto Pruzzo.
E di Vincenzo Cosco.
E, proprio con Vincenzo Cosco, il rapporto professionale è stato sempre speciale.
“Oggi è San Vincenzo – ha esordito Giacomo De Gregorio, attualmente lavora come istruttore e fisioterapista nella palestra Fitness e Wellness dei fratelli Falciglia a Lanciano – e Vincenzo Cosco era una persona molto religiosa devota a San Pio. Ricordo che il mister portava un quadro benedetto nello spogliatoio. E ricordo i regali di Natale con la sua immagine d’oro che ci regalava. Come i suoi libri che leggeva e regalava affinché tutti potessero capire l’importanza dei contenuti. I libri – ha continuato De Gregario – spesso parlavano di autostima ed amore e lui ne aveva da vendere in materia di autostima e sentimenti“.
Giacomo e Vincenzo. Anzi “Giacomì“, come lo chiamava il mister.
Rapporto professionale, ma anche di profonda amicizia.
“Quando mi parlò della sua malattia iniziale mi ha molto colpito che mi diceva di essere deluso di alcune persone lo evitavano per il suo aspetto gonfio dal cortisone – ha ricordato con una vena di tristezza Giacomo De Gregorio -. Ma il mister era un vincente nato. Uno dei più grandi successi che forse, ancora oggi, nessuno ha superato anche a livello nazionale è la vittoria campionato di Eccellenza molisano tutte vittorie ed un pareggio“.
I ricordi del fisioterapista ed ex collaboratore di mister Cosco non si esauriscono: “É stato un colpo di fortuna averlo conosciuto – ha ammesso De Gregorio – io e Vincenzo abbiamo fatto molta strada insieme. Anche quando le circostanze ci hanno portato professionalmente lontano, non ci siamo mai persi di vista. Il mister – ha ricordato – mi ha sempre cercato quando lui allenava a Gela. Ricordo, ad esempio, che lo raggiunsi al ritiro di Roccaraso. A Campobasso – ha proseguito De Gregorio – lui personalmente mi portava i suoi giocatori. L’anno di Andria ho visitato alcuni giocatori che per il mister erano determinanti in un ristorante di Vasto prima di una trasferta. La nostra è stata sempre una mentalità di serie A, infatti tutti collaboravamo assieme a lui in ogni particolare affinché arrivasse la vittoria. Tra i vari collaboratori di mister Vincenzo Cosco c’è anche Lauro Falciglia, decisivo in alcune avventure come quella con la Val di Sangro“.
Giacomo De Gregorio ricorda anche le armi sportivepredilette da mister Cosco: “L’uomo che combatte non perde mai diceva sempre il mister, come del resto l’applicazione equivale alla determinazione. Erano questi – ha ricordato – i cardini su cui si lavorava durante la settimana. Il mister lavorava molto anche nel far acquisire maggiore consapevolezza ai calciatori che allenava, nel renderli più forti, sempre uniti per la battaglia. Achille portaci a combattere. È un famoso film che, insieme ad altri dello stesso spessore e significato, si guardava nel pullman che ci portava in trasferta. Due settimane prima che morisse, andai a casa sua e, vi garantisco, che lo vidi con la stessa grinta, la stessa voglia, la stessa determinazione di come lo vidi il primo giorno. Mi disse subito ‘Giacomino io devo tornare ad allenare tu devi tornare insieme andiamo a Campobasso’. Io dissi, senza esitazione che la cosa mi piaceva moltissimo. Gli volevo bene, gli vorrò sempre bene – ha concluso commosso Giacomo De Gregorio – ho un ricordo stupendo, costante, direi continuo e giornaliero. Non so dirti come e quando, ma ti rivedrò, caro mister“.