Il “Dietro le quinte” di questa settimana ci fa conoscere Pasquale Di Vito, tifoso, sportivo e impegnato nel sociale. Una vita tra calcio, volley e tanta voglia di vivere
di Alessio Giancristofaro
Di animo immenso.
Una persona dal cuore grande, la cui grandezza interiore è identica a quella esteriore.
Una vita dietro al calcio e alla pallavolo.
Da quello rossonero a quello più autentico degli amatori.
Passando per la pallavolo femminile della città.
Un “angelo custode” di diverse generazioni di campioncini frentani, almeno due, di pallavoliste frentane che ha idealmente “cresciuto”.
Attento osservatore, instancabile e fedele collaboratore.
Insomma un dirigente accompagnatore sul quale tutti vorrebbero contare.
Pasquale Di Vito all’anagrafe.
Pasqualino per tutti.
È lui il nostro personaggio del “Dietro le quinte” di oggi.
Classe 1961, radicato praticamente da sempre nel tessuto cittadino di Lanciano eccezion fatta per una breve esperienza di vita a Bologna, Pasquale è una forza della natura.
È affetto da una disabilità; molti si sarebbero arresi al cospetto di una barriera indipendente dalla propria volontà e, probabilmente, avrebbero già sventolato bandiera bianca alla quotidianità della vita.
Lui, invece, ha capito perfettamente che le cose dipendono spesso dalla visuale di osservazione.
E Pasquale ama guardare solo ed esclusivamente gli scorci più belli della vita. Quelli da immortalare nei ricordi.
Nella finestra che si affaccia sul mondo, c’è sempre la prospettiva migliore da guardare, da godersi. Quella capace di sorprenderti sempre.
“Io, nella mia situazione, cerco di essere un vincente e tutti dovrebbero ragionare solo da vincenti senza arrendersi mai a nulla, anche se a volte sembra complicato“.
E, infatti, nella sua vita c’è tanto, molti interessi, tantissimi amici, ma anche la passione illimitata per il calcio e per la pallavolo.
“Il Lanciano è la mia passione – sorride Pasquale – e inutile che lo neghi. Lanciano è una fede. Probabilmente qualcuno ha conosciuto Lanciano ai tempi d’oro della serie B. Ma Lanciano – ricorda Pasqualino – è soprattutto dilettantismo e tanta serie C. Il Lanciano è un patrimonio di valori che la squadra di calcio veicola su ogni campo, dalla prima categoria alla serie B. Seguo ininterrottamente questa squadra dalla B fino alla serie B. La prima gara? Una partita nel campionato di serie D tra Lanciano e Lavello o Bitonto, non ricordo bene. Ma ricordo, invece, benissimo che da allora iniziò la mia passione per i colori rossoneri“.
Ed è anche un attento lettore di Vasport: “In questi giorni ho visto l’intervista di Amarcord a Paolo Di Lena, un calciatore che ho conosciuto a Lanciano, che stimo tantissimo e che saluto e abbraccio“.
Ma nella vita sportiva di Pasquale c’è anche il volley.
“Per dieci sono stato dirigente accompagnatore della Volleyball Lanciano. Posso dire di aver visto crescere due generazioni di atleti. Seguivo tutti i campionati – ricorda Pasquale – in particolare quelli femminili dall’under 14 fino ai tornei maggiori”.
Ricordi? Tantissimi.
“Il primo ricordo per il compianto presidente Di Mattia, la sua figura è sempre nel mio cuore, una persona speciale. Ma ricordo con affetto tutte le atlete. Non le menziono proprio per non rischiare di dimenticarne qualcuna. Pensa – aggiunge Pasqualino – che sono stato anche invitato a qualche loro matrimonio ed è stato per me una grande manifestazione d’affetto. In questo mondo – conclude Pasquale – ho avuto la possibilità di conoscere grandi professionisti come coach Litterio, ma tanti ancora“.
E l’amicizia, quella vera ed inossidabile è nata “dietro le quinte” degli Amatori Treglio.
“Dieci anni pazzeschi, pieni di vittorie. I ragazzi che hanno vissuto questa avventura sono stati tutti speciali. Anche in questo caso – spiega Pasquale – non ne cito nemmeno uno perché rischierei di dimenticarne qualcuno che poi si arrabbierebbe! Con loro ho stretto delle amicizie incredibili. Ogni partita, sia quelle che giocavamo a Treglio che a Villa delle Rose, è un contenitore di ricordi, ricca di aneddoti, di particolari, ognuno dei quali custodito gelosamente nei miei ricordi“.
Pasquale è stato anche l’anima di una manifestazione che si è tenuta a Lanciano nel 2013 dal titolo “Un calcio alla disabilità“.
“Un pomeriggio speciale – ricorda – nel quale sono riuscito a calamitare l’attenzione di tantissime persone affette da disabilità. Voglio fare due considerazioni: la prima positiva ed è rivolta agli uomini della Virtus Lanciano. Ci tengo a sottolineare la parola uomini perché tali si sono dimostrati, prima che di essere ottimi calciatori in mezzo al campo. Ricordo l’umiltà e l’attenzione per la manifestazione da parte di Manuel Turchi, di Gaetano Vastola, di Alessandro Volpe, ma in generale di tutta la vecchia guardia. Ricordo inoltre che si presentò anche un certo Leonardo Spinazzola con un sorriso immenso e con una semplicità incredibile. Sono fiero di vedere ora Spinazzola indossare la maglia della Roma. La seconda considerazione è però meno positiva ma spero serva come monito per il futuro: ci fu poca risposta a livello generale e questo mi colpì ahimè in negativo“.
Futuro.
Come lo immagina Pasquale?
“Spero bello e spero in una rapida normalizzazione della nostra vita. La vita offre tanto. Ogni offerta ti impone una scelta. Scelte che vanno sempre fatte da vincenti“.
E per noi Pasquale è il vero vincitore.
Un esempio. Una persona eccezionale.
Dietro le quinte per la nostra rubrica, ma in primissima fila nella vita di tutti i giorni. Quella che Pasquale vive da protagonista.