Il bomber di Vittorito, appoggia in pieno lo stop dei campionati, causa emergenza Coronavirus, ma si augura che la stagione non venga sospesa definitivamente
Un ‘animale’ d’area sempre affamato di gol. A Cupello (e non solo) si sa, Alessandro Pendenza fa rima con gol. Segnava da giovane tra Prima Categoria e Promozione, ha continuato a farlo anche in Eccellenza diventando una certezza per quelle squadre che andavano a caccia di un bomber con resa sicura. La prima volta a Cupello quasi sei anni fa, stagione 2014/2015, chiusa con 20 reti, bottino ripetuto con la stessa maglia nel 2017/2018. In mezzo e nelle stagioni successive altri gol sempre confermando quei numeri tra Abruzzo, Marche e in ultimo Umbria. Lo scorso dicembre il ritorno in rossoblù per la terza volta, a 33 anni è uno dei più esperti della categoria e insieme all’innesto di un altro top come Nando Giuliano hanno rilanciato le ambizioni della Virtus Cupello sempre più vicina alla salvezza diretta.
Obiettivo al momento ‘sospeso’, l’emergenza Coronavirus ha invitato tutti alla prudenza, stop fino al 3 aprile per campionati e allenamenti di gruppo. In attesa di capire se e quando si tornerà a giocare molte squadre si sono affidati ad allenamenti individuali stilati dai preparatori atletici. Virtus Cupello compresa, ha salutato con 38 punti, un altro paio di vittorie e sarà festa di squadra ma Pendenza inseguiva e tutt’ora insegue anche un prestigioso traguardo stagionale, le 50 reti con la maglia rossoblù. Dopo le 40 delle due precedenti stagioni ne ha firmati altri 8 (in 12 presenze) da metà dicembre a fine febbraio, ha due obiettivi da raggiungere ma, come si sa, ora non dipende da lui.
Già fermi domenica e
così sarà almeno per le prossime tre settimane, questo stop è arrivato nel
momento più bello della Virtus Cupello? “Andiamo
per ordine, la salute e la vita delle persone valgono più di qualunque altra
cosa, c’è un’emergenza reale, il Coronavirus non è uno scherzo, ecco perché è
stato giusto fermarsi. Pensando alla Virtus Cupello c’è rammarico perché stavamo
bene sia mentalmente che a livello fisico, avevamo finalmente ottenuto quella
consapevolezza di forza che era mancata a inizio stagione”.
Due vittorie per la
salvezza e pensando agli obiettivi personali altri due passi per toccare quota
50 gol in maglia rossoblù, speri di poterli agguantare nelle prossime
settimane? “Se l’emergenza cesserà
sarà una bellissima notizia per l’Italia intera così anche lo sport potrà
tornare alla vita normale. Per i numeri il dispiacere è doppio, siamo
vicinissimi alla salvezza e perché sono arrivato a 48 in due stagioni e mezzo.
Spero si torni in campo già nella stagione in corso così da poter festeggiare
entrambi gli obiettivi”.
Il condizionale, sul
futuro dei campionati, è d’obbligo, si discute tanto sulle eventualità di
portare a termine la stagione o sospendere definitivamente i campionati, quale
ipotesi appoggi? “In questi giorni se
ne sentono tante, il problema di fondo è che all’inizio un po’ tutti abbiamo
sottovalutato questo virus e oggi ci troviamo a vivere una situazione strana e
mai capitata parlando della nostra generazione. Difficile dire oggi cosa fare
tra tre settimane, se la situazione dovesse migliorare e me lo auguro, penso
sia cosa giusta portare a termine il campionato. Vero che i giorni di stop
pesano ma siamo tutti sulla stessa barca, in gruppo non si allena nessuno e si
lavora con sedute individuali. Se il Coronavirus ad aprile sarà ancora un
problema reale, a quel punto se decideranno di annullare tutto, pur avendo
contenti e scontenti, sarebbe una decisione da appoggiare”.
Pensando al campo vi siete fermati dopo i 7 punti raccolti contro tre big, qual è stata la scintilla che ha riacceso la Virtus Cupello? “Negli ultimi due mesi abbiamo avuto due passaggi a vuoto gravi, quelli contro Paterno e Angolana, scontri diretti persi che hanno portato ad avere confronti molto accessi con la società. Siamo un gruppo composto da ragazzi intelligenti, abbiamo capito che era arrivato il momento di cambiare passo per raggiungere l’obiettivo. Poi si sa, Cupello ormai da anni ha l’etichetta di ‘ammazza grandi’, con le squadre più attrezzate si esalta sempre. Siamo arrivati alla fine del ciclo di partite difficili con punti pesanti tornando di fatto a respirare, non stiamo più con l’acqua alla gola ma se dovessimo tornare in campo dovremo confermare quell’atteggiamento famelico messo in campo prima dello stop”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it