Tra un taglio di capelli ed un altro il discorso sportivo ha sempre un posto privilegiato nel suo salone di Corso Italia.
Nicola Delli Benedetti, ‘The Warvirs‘, è conosciuto in città e non solo per la sua professione, dal 1980 di scena nella parte alta di una delle strade più amate di Vasto, ed anche per la genuina passione sportiva che si è concretizzata, negli anni, con l’amore viscerale per i colori biancorossi targati Pro Vasto e Vastese Calcio e con la pratica podistica che, in costante evoluzione, ha vissuto tappe significative e di notevole soddisfazione.
Da dove cominciare? Intanto da un’attività che lo vede ormai all’opera da più di 40 anni e, come detto, da un capitolo sportivo che, pure nel tempo del lavoro, trova sempre uno spazio significativo. La vicinanza con lo Stadio Aragona e il riconosciuto ‘amore biancorosso‘ ha poi visto diventare il suo salone punto di riferimento per i tanti – tra giocatori, allenatori, dirigenti ed altri collaboratori della prima squadra della città – che il rettangolo verde e le strutture di via San Michele l’hanno vissuto pienamente. “Quanti ne sono passati su queste poltrone…”, dice. E cita, senza voler far torto a qualcuno dimenticato, i vari Andrea Scotini, Fabrizio Paolucci, Gianni De Biasi, Mimmo Giacomarro, Pino Di Meo, Henri Okoroji fino ad arrivare, in tempi più recenti, a Nicola Fiore, capitano della Vastese, Nicola Della Penna, Nicolò Cavuoti, ‘talentino’ del pallone locale trasferitosi dal club biancorosso al Cagliari, ed a Kenneth Obodo, punto di riferimento della squadra di quest’anno. Tifo e calore trasmessi, in particolare, al figlio Lorenzo, con il quale vissute belle esperienze, una su tutte, la festa a Tolentino con relativa invasione di campo allo stadio ‘Della Vittoria’ della città marchigiana per il ritorno della Pro Vasto in Serie C.
Tanto calcio, insomma, ma c’è l’aspetto della corsa, soprattutto, ad assumere un ruolo di primissimo piano nella sua vita. Una pratica maturata nel tempo, dando una svolta ad una condotta che, lui stesso ammette, non era stata particolarmente ‘brillante‘ sul piano dei risvolti fisici. Corsa che ha preso posto, gradualmente, “uasc uasc” per dirla nel suo gergo, tra i suoi riferimenti. Dalle prime corsette in riva al mare, nel 1997 a Vasto Marina, motivato in particolare dall’amico Roberto Ialacci che lo invitava ‘garbatamente‘ a modificare le sue abitudini – “ero con la lingua di fuori”, ricorda per un tratto coperto dal Pontile alla Ciucculella – fino a quelle che l’hanno in seguito portato a vivere anche l’indimenticabile tappa, nel 2015, della Maratona di Firenze. “Io dico che mi sono laureato nel 2015 a Firenze – racconta -. Quando sono arrivato, mia moglie sul traguardo mi fa: ‘Te la potevi scegliere più corta…’. Battuta a parte, il primo pensiero che ho avuto è stato: ‘Mai più!’ La Maratona è una prova che va oltre, estrema, per quello che mi riguarda, ovvio. Mi ero preparato benissimo a quell’appuntamento, il mese prima, però, mi sono infortunato con un piccolo strappo, ma Sergio Naglieri, che io chiamo ‘il mio mister’, mi rassicurava e infatti dopo due settimane di stop assoluto avevo ricominciato. Ci ho messo quattro ore e mezza, molti si vergognerebbero, ma il mio obiettivo, all’epoca avevo 50 anni, era arrivare e questo ho fatto. La determinazione e la forza di volontà sono fondamentali”.
In questo discorso rientra poi l’esperienza del gruppo ‘I Tapascioni del Vasto‘, da lui voluto assieme ad alcuni amici come Cesare Altieri, amanti della corsa lenta, della cosiddetta ‘Tapasciata‘, e dei benefici che può apportare, riscoprendo anche angoli della città e del territorio in qualche modo dimenticati e ravvivando tradizioni ed eventi che incidono nella realtà di questa comunità. E un pensiero particolare va a Tonino Bevilacqua, componente dei Tapascioni e fondatore, assieme a Giulio Passot, il ‘mitico Giulio Sport’, della Podistica Vasto nel 1982, scomparso, nel 2018, all’età di 75 anni, e ricordato per la sua peculiarità di correre a piedi nudi. “Tonino è stato un mito – dice Nicola -. Ricordo lo stupore e poi l’entusiasmo del pubblico al suo ingresso senza scarpe all’Arena di Verona, in occasione di un evento lì, o delle sue corse a piedi nudi sui sampietrini a Roma… Ci manca tanto”.
Corre dappertutto e dove può Nicola Delli Benedetti. Nell’ultimo periodo, però, è venuta fuori una nuova passione, quella per i trail in montagna: “Credo di aver trovato la mia vera dimensione, correre e passeggiare in posti stupendi, mozzafiato, scoprendo tante aree di pregio sul piano naturalistico, nel nostro Abruzzo soprattutto, e non solo”. E anche qui l’amore biancorosso riemerge: “Biancorosso fino in cima!“, scherza, ricordando la sciarpa portata sulle più alte vette degli Appennini.
Sport essenziale, in definitiva, anche e soprattutto nella sua ottica educativa e di formazione, pensando ai tanti appuntamenti negli anni proposti unendoli ad occasioni di socializzazione a livello familiare e “di esempio per i figli”, conclude, dando appuntamento, magari pure a qualche lettore che potrebbe appassionarsi, ad una ‘tapasciata’ per le vie di Vasto…