Notte fonda in casa Vastese. A rischio la panchina di Del Grosso?

Ancora una sconfitta per la Vastese, questa volta in casa, a opera della Santegidiese. I vibratiani si sono imposti col risultato di 2 a 1. Il gol dopo appena nove minuti, del solito De Filippo al suo sesto centro stagionale, che raccoglieva su un lancio lungo e con un delizioso tocco da sotto sorprendeva l’estremo ospite, aveva indubbiamente illuso che la partita potesse scivolare via su comodi binari. Invece allo scadere della prima frazione di gara era Cichella che rimetteva tutto in discussione segnando il gol del pari.

Nella ripresa la squadra di casa, schierata col 3 – 5 – 2, quindi non più col 4 – 2- 3 – 1 delle gare precedenti, provava a tornare in vantaggio ma senza mai incidere più di tanto. E invece al minuto 65 arrivava la beffa con il bomber Pendenza che portava in vantaggio i giallorossi i quali riuscivano a chiudere ogni varco ai padroni di casa e incamerare così tre punti importanti.

Davvero pochi i tifosi presenti sugli spalti che comunque hanno voluto ricordare il tifoso Christian Salvatorelli, prematuramente scomparso in un incedente stradale circa venti anni fa, e che oggi avrebbe compiuto 50 anni.

In casa Vastese nel frattempo la situazione inizia a essere davvero pesante con i play out lì, dietro l’angolo. É chiaro che in questa strana stagione, forse uno dei periodi più bui degli ultimi tempi per il calcio biancorosso, ha inciso una situazione societaria ancora poco chiara ma, come spesso accade, quando i risultati non arrivano il primo a pagare è sempre l’allenatore. Ecco perché la situazione per mister Del Grosso, in questo momento, non è certo delle migliori.

É comunque evidente che Teramo e Giulianova faranno un campionato a se per cui sarebbe opportuno programmare, da un punto di vista societario e tecnico, la prossima stagione. Non sarebbe sbagliata nemmeno l’idea di valorizzare, più di quanto stia già facendo l’attuale società, i giovani del territorio, magari affidati a un tecnico che da essi riesca a tirare fuori il massimo delle loro potenzialità, un Donato Anzivino per esempio.