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Calcio

D’Adderio: idee e voglia di osare. La Vastese può davvero svoltare

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All’Aragona più che positiva la prima del tecnico molisano ora chiamato ad affrontare un’altra prima della classe

Meola: migliore in campo tra i biancorossi

Qualcuno dirà che, stando sotto di un gol a poco più di quindici minuti dal novantesimo sono state scelte che avrebbe fatto chiunque ma, per fortuna della Vastese quelle intuizioni hanno portato in dote un punto pesantissimo contro la capolista e corazzata Campobasso.

Dopo i primi novanta minuti è ancora presto per giudizi definitivi, serve tempo ma Fulvio D’Adderio ha già dato una sua prima impronta. Lucido nelle scelte in campo, chiaro anche nelle dichiarazioni post match: “Non è un pari che sa di vittoria perché abbiamo conquistato un punto, siamo ancora malati ma qualcosa di buono si è già visto”. Senza dimenticare un messaggio sottile ma chiaro: “A La Spezia ho iniziato con tre sconfitte consecutive, poi abbiamo vinto il campionato…”.

Prima delle parole però ci sono stati i fatti in campo, inizialmente la volontà di non stravolgere l’impianto con i quali i biancorossi hanno affrontato il 2020 anche se uomini e interpretazione sono stati differenti. Su tutti Antonio Meola, non ce ne vogliano gli altri ma il trentenne centrocampista campano ha dato qualcosa in più, come già detto nei giorni scorsi, pensando ad esperienza, corsa e fisicità. Sempre sul pezzo, dal primo fino a quando, stremato per aver dato tutto, non è stato richiamato in panchina. La mediana ha risposto alla grande, in attacco Martiniello e Bernardi si sono “sbattuti” alla ricerca del guizzo giusto ma nonostante i due gol subiti anche la difesa, rispetto alle ultime del 2020, è apparsa più sicura.

Basti pensare che il Campobasso, miglior attacco del girone F, ha trovato il primo gol sugli sviluppi di una palla inattiva e l’altro sfruttando la sfortunata svirgolata di capitan Di Filippo.

D’Adderio ha osato richiamando, a un quarto d’ora dal novantesimo, prima Di Filippo per Sorgente, ovvero un difensore per una punta passando al “suo” 433. L’impressione è che anche domenica contro il Notaresco la Vastese ripartirà dal 352 ma si sta già lavorando verso la novità tattica, quella che poi ha fatto la differenza per conquistare un punto bello pesante. Poi fuori un centrocampista, Meola, e dentro un altro elemento offensivo, Leo Martinez, chi pensava si trattasse di un oggetto misterioso ieri si è dovuto ricredere, e di parecchio. In quella punizione (decisiva per il 2 a 2 finale) c’è tutta l’esperienza di chi, nella sua carriera, dalla A alla D, ha conosciuto tutte le categorie. Insieme a Meola potrebbe essere l’uomo della svolta anche se, come vedremo, dal mercato arriveranno altre novità. La dirigenza aggiungere tasselli importanti in ogni reparto, soprattutto in attacco dove si starebbe trattando un attaccante di spicco.

La punizione vincente di Martinez

Martinez al primo gol con la maglia biancorossa così come Andrea Valerio, il 2002 unico vastese verace in campo aveva firmato il primo pari di giornata con un autentico gioiello, lui tiene tanto alla maglia che indossa, ieri lo ha dimostrato ancora una volta. Il primo passo dell’era D’Adderio è stato felice, chi si aspettava la goleada del Campobasso è rimasto deluso, i biancorossi hanno fatto capire di essere vivi e vogliosi di migliorarsi ancora. La classifica però dice ancora 9 punti, la vittoria manca da quasi tre mesi (l’ultima il 18 ottobre) ma la strada è quella giusta e non c’è tempo per rilassarsi. Questa mattina Obodo e compagni saranno di nuovo in campo per allenarsi, domenica trasferta nella tana del Notaresco, altra sfida impegnativa contro una prima della classe. Gli esami tosti in casa Vastese non finiscono mai ma forse è meglio così, se contro le “piccole” si è toccato il fondo saranno le “grandi” a riaccendere, definitivamente, le ambizioni biancorosse?

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it

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