Il 2002 gissano fino
a giugno in Terza Categoria, quattro mesi dopo fondamentale in Eccellenza. Frenato
prima da un infortunio e poi dal Coronavirus
Calcio che corre verso uno stop definitivo. Anche in Serie A i dubbi aumentano sempre di più, tanti punti interrogativi nel professionismo e infiniti nel dilettantismo. Quasi impossibile a questo punto chiudere la stagione, quella che aveva visto il 2002 Alessio Di Filippo iniziare con tanti sorrisi in Eccellenza tornando ad indossare la maglia della Virtus Cupello. L’aveva già vestita qualche anno fa nelle giovanili, poi il passaggio nei settori giovanili vastesi prima di tornare nella sua Gissi in Terza Categoria. Mezza stagione, fino a giugno, da agosto di nuovo in rossoblù risultando fondamentale in Eccellenza. Un salto quadruplo che lo ha visto togliersi la soddisfazione di servire due assist, decisivi, nella trasferta vinta dai rossoblù in casa del top club Torrese.
Un paio di mesi più tardi, restando sempre a lavorare con la prima squadra, dalla gioia alla delusione per l’infortunio (lesione del collaterale mediale) che lo ha visto doversi fermare per un paio di mesi. Pian piano stava recuperando per tornare utile anche con i grandi, un rientro graduale con la juniores ma poi è arrivato un altro stop, questa volta a causa del Coronavirus. Per il giovane gissano marzo e aprile sarebbero dovuti essere i mesi per continuare a infilare altri minuti in prima squadra, niente da fare. Obiettivo solo rimandato, Di Filippo vuole continuare a restare ancora per tanto tempo con la Virtus Cupello.
Alessio Di Filippo,
quanto manca il calcio? “Tantissimo.
Ci si abitua sin da piccoli ad allenarsi tutti i giorni e passare a uno stop
così lungo non è facile anche perché bisogna restare a casa, non si può fare
altro. Viviamo però un momento difficile, dobbiamo stringere ancora i denti, la
salute di ogni singolo essere umano viene prima di tutto”.
In queste
settimane come stai lavorando per restare in forma? “Addominali e corsa su tutto, poi ogni idea è buona per muoversi e
mantenersi in forma, restando sempre a casa. Mi alleno sempre sperando di
tornare in campo il prima possibile”.
Giovanili già
cancellati ed Eccellenza sempre più lontana dal riprendere, di questo passo
quando pensi che potrete tornare in campo? “Il calcio spero riprenda più presto a tutti i livelli ma nel
dilettantismo credo sia difficile se non impossibile completare questa
stagione. La salute viene prima di tutto, poi quando ci saranno le condizioni
giuste saremo tutti ben felici di tornare a divertirci in campo”.
Per te la stagione
era iniziata alla grande, cosa ricordi della domenica di ottobre in casa della
Torrese? “A dieci minuti dalla fine
del primo tempo entrai al posto di un mio compagno costretto ad uscire a causa
di un infortunio. I padroni di casa stavano andando un pochino meglio di noi ma
poco prima di rientrare negli spogliatoi dalla destra riesco ad imbeccare
Troiano per il gol del vantaggio. Nella ripresa ancora dalla destra, questa
volta palla per Colitto e un doppio vantaggio che ha virtualmente chiuso il
match. Una domenica perfetta, gioia personale e anche di squadra vista la
vittoria conquistata su un campo difficilissimo”.
Poi l’infortunio,
tante settimane fuori, ti ha tolto la possibilità di toglierti altre
soddisfazioni con la prima squadra? “Stavo
bene, sentivo la fiducia di mister e compagni, peccato per l’infortunio. Mi ha
frenato, avrei potuto continuare ad avere altre occasioni in Eccellenza ma ho
sempre lavorato per recuperare al meglio e farmi trovare di nuovo pronto
qualora mi fosse stata data occasione”.
Dalla Terza
Categoria all’Eccellenza in meno di cento giorni, come hai vissuto questo salto
quadruplo? “Un salto importante,
tante categorie di differenza e altrettanti cambiamenti sotto diversi punti di
vista. Io però sono sempre stato me stesso, impegno massimo in tutti gli
allenamenti cercando di dare sempre il 100%e seguendo le indicazioni degli allenatori
e i consigli dei compagni più esperti”.
Nella mischia ti
ha buttato mister Panfilo Carlucci, cosa ti ha insegnato in questa stagione? “Questa stagione per me è stata importante,
tanto lo devo a lui perché ho appreso tanto dalla sua preparazione calcistica. Ogni
allenamento sempre un prezioso consiglio, ho imparato molto”.
Dopo l’infortunio
stavi ritrovando la forma migliore giocando tanto con la juniores, vi sareste
salvati sul campo visto che nell’ultimo periodo stavate correndo forte? “Discorso che vale anche per la prima
squadra. Eravamo lanciati verso la salvezza diretta, stavamo bene fisicamente e
mentalmente, avremmo raggiunto l’obiettivo senza grandi sofferenze. Peccato perché
sarebbe stato bello festeggiare tutti insieme sul campo sia per la juniores che
in Eccellenza”.
Il Coronavirus ti ha tolto la possibilità di conquistare altre presenze in prima squadra nel finale di campionato, speri di restare con la Virtus Cupello per continuare a crescere? “A Cupello mi trovo benissimo, spero di restare qui il più a lungo possibile. Parliamo di una realtà modello, c’è grande serietà, spero che il Coronavirus allenti la sua forza e ci faccia tornare presto in campo, con questa maglia voglio continuare a crescere e togliermi altre soddisfazioni”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it