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Sport

“I fondi del Recovery Fund necessari per rilanciare lo sport e far ripartire il terzo settore”

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A maggio in Parlamento verrà presentata la proposta sul Museo Nazionale della cultura sportiva

Sabrina Trombetti

Far ripartire lo sport non solo pensando al rettangolo di gioco. Come ampiamente spiegato nel corso di un intervista (che riportiamo in calce) a cura del collega Marcello Grotta si lavora anche su altri fronti. Come quello dei musei del calcio, dettaglio tutt’altro che trascurabile pensando a una spinta per il turismo delle città. Idea già raccolta nella scorsa estate proprio qui a Vasto quando, noi di Vasport, abbiamo avuto l’idea e l’onore di ospitare “Un secolo d’azzurro”, il museo itinerante con tuti i cimeli della nazionale italiana di calcio.

In questi mesi abbiamo sensibilizzato le Istituzioni affinché una buona parte dei fondi provenienti dal Recovery Plan siano indirizzati e dedicati al mondo dello Sport e del Terzo settore e nel mese di maggio presenteremo in Parlamento la nuova proposta sul Museo Nazionale della cultura sportiva” : lo afferma in questa intervista Sabrina Trombetti, Rappresentante di Interessi alla Camera Camera dei Deputati e promotrice per la Associazione S.Anna della più grande mostra sulla storia della Nazionale Italiana di calcio, patrocinata da F.I.G.C. , A.N.C.I., Museo di Coverciano e che vanta una esclusiva collaborazione con il Museo del Genoa e con il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata. 

Dottoressa Trombetti, l’emergenza Coronavirus ha completamente rivoluzionato il nostro modo di vivere e di lavorare: ad un anno esatto dall’inizio della pandemia può tracciare un bilancio della sua attività? 

“Non le nascondo che per il mio lavoro, basato principalmente su rapporti personali e pubbliche relazioni, è stato un brusco e violento cambiamento. Le faccio un esempio: la sala Lobby della Camera dei Deputati che frequentavo, abitualmente, ogni settimana per promuovere iniziative a sostegno della cultura e del terzo settore, è stata chiusa per mesi. Ho ricevuto una password per seguire i lavori delle Commissioni ma l’impossibilità di un rapporto diretto con i deputati ha reso tutto più lungo e complesso. La stessa mostra “Un Secolo d’Azzurro”, che porto avanti con l’Associazione S.Anna, ha viaggiato, come si suol dire, con le marce ridotte: di 15 mostre già fissate ne abbiamo realizzate solo 2 e anche con una grandissima difficoltà”.

A giugno la città di ROMA avrà puntati addosso gli occhi di milioni di persone. Ospiterà, infatti, un evento che riscuoterà un interesse mondiale, la gara inaugurale degli Europei 2020: state organizzando delle iniziative ufficiali? 

“Le quattro partite che si disputeranno nella Capitale, con la presenza di pubblico (circa 30.000 persone), segneranno un nuovo inizio, una vigorosa partenza di slancio, dopo un anno di partite in stadi deserti e tifosi costretti a seguire la propria squadra dal divano. Posso dire che sarà, davvero, magnifico tornare sugli spalti a tifare la nostra Nazionale, magari indossando l’amata maglietta azzurra. Una maglietta azzurra che per quanto mi riguarda non ci ha mai abbandonato. Durante questo anno di parziale inattività abbiamo lavorato, quotidianamente e costantemente, per migliorare la nostra collezione di cimeli che hanno scritto la storia del calcio. I risultati sono stati soddisfacenti: non posso svelarvi nulla perché per farlo abbiamo scelto un luogo simbolo del nostro calcio. Per quanto riguarda gli eventi durante i campionati europei, sicuramente, con la squadra di “Un Secolo d’Azzurro” abbiamo messo in agenda delle speciali iniziative che, coinvolgendo istituzioni molto prestigiose, non possono essere ancora comunicate. Quello che posso dire è che interesseranno soprattutto le giovani leve”.

“Un secolo d’azzurro” a Vasto nell’estate 2020

Lo sport, la cultura, sono proprio alla base della nuova proposta di legge che con l’Associazione S.Anna avete presentato in Parlamento. Può anticiparci qualcosa? 

“Certamente, dopo aver promosso la realizzazione del primo Museo del Collezionismo (il pdl è ora all’approvazione in Commissione Cultura), abbiamo appena avuto la notizia che anche la nostra seconda proposta di “Un museo della cultura sportiva” sta iniziando l’iter legislativo per la sua realizzazione. Mi auguro che tutti e due gli ambiziosi progetti possano usufruire dei 209 miliardi di euro provenienti dall’Europa: sarebbe un segnale importante che rappresenterebbe e coinvolgerebbe milioni di appassionati e che beneficerebbe del sempre dilagante fenomeno del turismo sportivo contribuendo a farlo consolidare sempre di più. Appena possibile daremo l’annuncio ufficiale nella sala stampa della Camera dei Deputati con l’on. Edmondo Cirielli, Questore di Montecitorio, primo firmatario della nuova proposta”.

Oltre alle istituzioni politiche con quali altre realtà state collaborando o collaborerete in futuro per promuovere la cultura sportiva?

“L’approdo naturale del nostro lavoro e del nostro impegno è sicuramente, nelle scuole, negli istituti tecnici, nelle università, nei corsi di formazione. Abbiamo appena ricevuto da parte di uno degli istituti più noti di Roma un invito a portare nelle loro classi medie e nel liceo un modulo di studio sulla storia d’Italia raccontata attraverso il calcio. Sarà una magnifica avventura, un desiderio che cullavo dall’inizio del mio percorso con la mostra “Un Secolo d’Azzurro”. Esporre i nostri cimeli e poi spiegarli a ragazzi, che sicuramente li vedranno per la prima volta, sarà molto istruttivo ed interessante. Sono sicura che molti di loro si appassioneranno ed andranno ad aggiungersi agli oltre 100.000 collezionisti presenti in tutta Italia”.

Redazione Vasport – redazione@vasport.it

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