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Arti marziali

In memoria di Maurizio D’Aloia

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Il Maestro ha lasciato questa terra. A gennaio la scoperta, ieri la tragica notizia. Aveva 43 anni.

Maestro di K1 e MMA del team Fighting Clubbing di Pescara, amatissimo dai suoi ragazzi e ragazze; personalità di spicco nel mondo delle arti marziali, braccio destro di Federica Sbaraglia, campionessa del mondo ISKA nel 2016. Una moglie, un figlio, gli amici, le arti marziali. A gennaio scopre di avere un’ematoma al cervello, in parte tamponato, ma la situazione si aggrava, coma irreversibile, poi il buio.

Oggi la camera ardente presso l’Ospedale Civile di Pescara dalle 12,00 alle 19.00, mentre domani dalle 8.00 alle 10.00.
Il Funerale verrà celebrato domani mattina alle ore 11,00 presso la Chiesa di S. Antonio di Padova, Viale Antonio Sabucchi 37 (angolo viale Regina Elena).

Uomini come lui non scompaiono con la morte, di loro rimane un’impronta irreversibile nell’anima di chi lo ha rispettato, di chi lo ha amato. Che la terra ti sia lieve.

Un anno fa lo intervistai in vista dello Sparta Fighting Championship, manifestazione tenutasi a Vasto nel marzo scorso. A voi, lasciamo che il ricordo scorra attraverso le sue parole.

Maurizio D’Aloia, il maestro della conferma
Sparta Fighting Championship parte due. Questa volta tocca a Maurizio D’Aloia, maestro di Federica Sbaraglia, campionessa del Mondo ISKA due anni fa, a Stoccarda, nella categoria -64 kg, ottenendo un notevole successo dal punto di vista mediatico. Per la sfida con Sveva Melillo è scesa a 59 kg.
Confidenziale, disponibile. Sapete, mi piace intervistare i Khru, nella terminologia della Muay thai “maestro”, possiedono contenuti, gran bei contenuti.
Iniziamo.

Quale tipologia di approccio utilizza con Federica per questi match?”Per quanto riguarda gli allenamenti, lei si allena tutti i giorni e in alcune occasioni anche doppiamente. Si passa dalla tecnica, ai circuiti per arrivare allo sparring, doppio.”


Ma prima di un match importante, avviene uno studio delle avversarie?Certo. Per quelle già conosciute sappiamo come muoverci. Per chi invece non abbiamo incontrato ci basiamo sui video o perlomeno sul genere di arte marziale da lei praticato.”


Su cosa la sua atleta dovrebbe puntare per poter vincere?“Federica è abbastanza completa. Oltre ai calci, alla boxe, cercheremo di puntare sul tempismo: Federica è una combattente molto veloce. Possiede inoltre una notevole potenza nelle gambe.”


Andando oltre il titolo mondiale, mi parli di un ricordo sportivo legato alla sua atleta.“Nell’ultimo match siamo rimasti con l’amaro in bocca per un taglio, contro la Micheletto, a Modena. Un bel match, poi una ginocchiata ha causato la ferita e abbiamo dovuto interrompere l’incontro. Poi in Belgio, altro bel match contro una campionessa olandese. E’ un’atleta seria e meticolosa.”


Per quanto riguarda l’evento, a parte il match della sua atleta, cosa si aspetta?“In Abruzzo purtroppo sono mancati fino a questo momento eventi di questo tipo. Speriamo rimanga un appuntamento fisso, Ivan sta facendo un bel lavoro. Senza siamo costretti a gareggiare fuori regione.”


L’Abruzzo è pronto per un cambiamento?”Certo, l’Abruzzo è pronto. Bisogna incrementare le presenze per quanto riguarda i praticanti.”


In questi anni cosa ha penalizzato l’ascesa delle arti marziali in Abruzzo?Le arti marziali hanno diversi enti di promozione, purtroppo ognuno lavora per sè.Per quanto riguarda i galà bisogna trovare una appropriata sponsorizzazione ed è difficile per un maestro, a capo di una palestra, trovare le cifre adatte. Poi il calcio offusca gli altri sport.”


L’Italia ha cultura calcio centrica, bisognerebbe cercare di promuovere anche altre discipline. Magari cominciando dalle scuole, trapiantando il metodo americano.”Esatto, un esempio calzante. Oppure come in Russia, in Cina, dove c’è chi lavora in questa direzione.”


Dove chi non vuole proseguire gli studi può intraprendere una carriera sportiva di un certo livello. Dovremmo cominciare anche noi.“Stai toccando un tasto futuristico. Magari. Già il fatto di assistere a queste manifestazioni rappresenta un passo avanti. Bisognerebbe innanzitutto far capire loro cosa stanno guardando. Si parte da questo.”


A mio avviso bisognerebbe avvicinare i ragazzi alle arti marziali.“Certo. Bisogna lavorare proprio in quella direzione. Io, per dire, ho un allievo che insegna in un paese vicino Pescara: invece di rimanere dalla mattina alla sera al bar impiega il proprio tempo per un’attività sportiva.”


Cercando magari di diventare talmente bravi da poter ambire a traguardi di un certo livello.“Si, e poi non avresti il tempo per poter fare altro, proprio perchè ti devi allenare, per poter poi diventare qualcuno.”


Se ti chiedessero di convincere qualcuno ad assistere all’evento, cosa gli diresti?”Gli consiglierei di non perdersi lo spettacolo, soprattutto il match di Federica. In alcuni casi c’è la tendenza a sminuire le donne, invece spesso possiamo ammirare incontri molto tecnici e molto più belli da vedere, quando il livello è alto.”


Quindi favorire l’eliminazione degli stereotipi.“Nettamente, nettamente. Ho diverse ragazze, di cui due campionesse del mondo e peraltro in ballo per Oktagon. Credo siano un esempio lampante.”

Luigi Della Penna

Redazione Vasport – redazione@vasport.it

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