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Calcio

Sognando le Isole Faroe dove il calcio (ri)parte

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Europa a macchia di leopardo sulle decisioni in merito ai campionati di calcio. Con riflessi negativi sui dilettanti

Sognando le Isole Faroe.

Più o meno. Perché? Tra 48 ore riparte il campionato di calcio. O meglio: parte il campionato.

La collocazione geografica in pieno oceano impone che il calcio di Tórshavn, ogni anno, parta a marzo.

Con due mesi di “ritardo”, dunque, anche nell’era del Covid-19 si parte e si riparte.

Con nuove regole: si beve solo ed esclusivamente alla bottiglia assegnata, non si sputa, il pallone sarà sempre disinfettato, le gare si disputeranno a porte chiuse, ogni squadra dovrà mettere a disposizione due spogliatoi per ogni club.

Insomma una serie di accorgimenti che, fino a due mesi fa, sarebbero stati fantascienza ovunque, non solo alle Isole Faroe.

L’Europa del calcio che conta, in ogni caso, si muove a macchia di leopardo; non c’è uniformità di provvedimenti tra gli Stati, una strategia comune d’approccio al calcio ai tempi del coronavirus.

I punti interrogativi sono tanti e, purtroppo, si riverberano negativamente non solo sul calcio che conta, ma anche su quello dilettantisco.

Per intenderci, anche sulle tantissime squadre “made in Abruzzo”.

In questo affresco così complesso e così eterogeneo, ogni nazione interpreta (o tenta di farlo) quelle che potrebbero essere gli scenari più plausibili per tornare in campo. Ecco alcuni esempi.

In Inghilterra la data fissata è il 9 giugno ma 6 club sono contrari a scendere di nuovo in campo.

La Francia è stata più concreta: stop e al PSG di Marco Verratti il titolo.

In Olanda il campionato è per ora congelato, mentre in Belgio c’è uno stop governativo fino al 31 luglio.

Nella patria di Cristiano Ronaldo, invece, si riparte il 30 maggio.

Spagna e Italia vanno a braccetto: allenamenti individuali dal 4 maggio.
E poi? Chissà.

La vicina Svizzera, invece, potrebbe ripartire l’11 giugno, ma la decisione è fissata per il 27 maggio.

In Grecia è stato chiesto lo stop definitivo, mentre in Turchia si riparte il 12 giugno.

La Serbia di Sinisa Mihajlovic ritorna con una formula light il 30 maggio ma senza play-off e play-out.

In Ungheria, invece, sono già state calendarizzate le semifinali di coppa nazionale il 23 maggio, mentre il campionato riparte il 30.

Germania, infine. A breve la decisione, ma sì va verso il 15 maggio per la prima (ri)partita ufficiale.

Che calcio sarà dopo il Covid? Per ora un caos.

Alessio Giancristofaro

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