Il grido d’allarme del Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Thomas Schael
La provincia di Chieti è a un bivio.
E, quindi, anche lo sport.
Complicando, di fatto, partenze, ripartenze e chi più ne ha più ne metta.
Soprattutto perché, in un affresco epidemiologo così complesso, eterogeneo e in itinere, non è possibile programmare nulla.
Lo sci insegna.
“Con una circolazione virale così alta si mette a rischio seriamente la vaccinazione oltre che la salute collettiva. Se solo fosse nelle mie facoltà chiederei il lockdown per i Comuni con il maggior numero di contagi“.
A lanciare l’allarme (che certamente non rimarrà inascoltato dalla politica regionale) è il Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Thomas Schael.
A preoccupare sono diversi ambiti territoriali del Chietino, nei quali si registra l’1% della popolazione infetta con una forte prevalenza della variante inglese.
Preoccupano Chieti, San Giovanni Teatino, Francavilla, Bucchianico e Atessa.
“Forse non siamo ancora riusciti a far comprendere alla popolazione che siamo tranquillamente seduti su una bomba – aggiunge Schael nelle dichiarazioni all’Ansa – e che la mutazione del virus presente massicciamente tra le persone contagiate produce effetti mai visti prima. Il 43% dei positivi è al di sotto dei 40 anni, molti sono affetti da polmonite e con sintomi importanti, mentre il 44% ha un’età compresa tra 50 e 69 anni. E’ evidente che siamo davanti a una situazione inedita, davanti alla quale non possiamo né chiudere gli occhi né rispondere con misure blande. Il punto centrale è uno: le persone devono stare in casa. Proprio come veniva raccomandato un anno fa. Non ci sono le condizioni per comportamenti da vita normale semplicemente perché non siamo in una situazione di normalità. Per cui niente shopping, niente passeggiate, niente incontri con parenti e amici nei Comuni a più alta prevalenza di infezione: dobbiamo necessariamente arrestare la circolazione del virus, che continua a essere diffuso anche dai numerosi positivi asintomatici ancora in giro. La misura della drammaticità della situazione ci è data dai risultati dei tamponi molecolari, che nel nostro territorio vengono eseguiti massicciamente, arrivando ormai a superare i 1.700 al giorno, e che consegnano un quadro con il quale abbiamo il dovere di confrontarci, e che sarà portato mercoledì all’attenzione del tavolo permanente in Prefettura. Se non mettiamo riparo la variante inglese ci metterà in ginocchio“.
Parole che, contestualizzate e tradotte in un contesto sportivo, vogliono dire solo una cosa: “Ricominciare adesso non se ne parla”.
Alessio Giancristofaro