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Calcio

Storia a lieto fine ai confini della realtà. Parola di Marco Abbonizio

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Il dietro le quinte di oggi ci porta a conoscere l’addetto stampa del Lanciano, Marco Abbonizio, da oltre vent’anni…col cuore rossonero

Marco Abbonizio è l’addetto stampa del Lanciano Calcio 1920.

Un incarico che ricopre relativamente da poco tempo e che coincide con l’avvento della presidenza Fabio De Vincentiis in rossonero.

 E’ lui l’anima della comunicazione frentana, dalla gestione del sito ai social media, al coordinamento giornalistico e della comunicazione societaria.

La passione di Marco, in realtà, fa un balzo temporale all’indietro di una ventina d’anni, quando lui, a cinque anni, veniva accompagnato, mano nella mano dallo zio, allo stadio “Guido Biondi”.

Ricordo che mio zio, colui che mi ha trasmesso la passione per questa squadra – racconta a Vasport Marco – a cinque anni mi ha portato a vedere la prima partita del Lanciano. E, da quel momento in poi, è stato un amore senza fine. La prima gara alla quale ho assistito è stata contro la Rondinella; allora il Lanciano era in serie C. Ero un bambino, ma non ho mai mollato, poi il Lanciano è diventata una vera e propria droga”.

Marco e lo zio

La “carriera frentana” di Marco Abbonizio comincia prestissimo, oltre che sugli spalti anche da bordo campo.

Facevo il raccattapalle ed è sempre stata una grande emozione avere vicino i propri beniamini con la maglia rossonera”. Qualche aneddoto di questo periodo? Marco sorride: “Ricordo una gara infrasettimanale col Taranto. Vincemmo grazie ad un gol di Carlo Mammarella. Io ero dietro la porta del portiere del Taranto Nicolas Bremec, erano i minuti finali della gara, e per perdere qualche secondo prezioso dopo che era uscita una palla sul fondo, gliene ho buttate 3-4 contemporaneamente a Bremec che non l’ha presa bene! Però – racconta Marco – anche quegli istanti furono decisivi per vincere una partita fondamentale”.

Ma gli episodi e gli aneddoti non si esauriscono qui. “C’è sempre il Taranto di mezzo e la stagione è quella 2007/2008 – sorride l’addetto stampa del Lanciano – stavamo perdendo ma ad un certo punto entrò Fabio Lauria e fece una doppietta. A fine gara mi regalò la maglia numero 17 che custodisco ancora gelosamente come custodisco gelosamente la maglia numero 10 che mi ha regalato Roberto Colussi dopo un Lanciano-Pistoiese. Proprio la maglia che mi ha regalato Colussi – spiega Marco Abbonizio – è quella con la quale ho suggellato i momenti più importanti degli ultimi anni col Lanciano, su tutte la vittoria di Trapani che ci ha spalancato le porte per la serie B”.

Tanti ricordi, anche in serie cadetta. “Una su tutte – ammette Marco – ero andato in Lombardia per una doppia trasferta: l’Inter e il Lanciano che giocava a Varese. Proprio a Varese sono intervento in diretta telefonica ad una trasmissione di Enrico Giancristofaro su Telemax e ho urlato “Qui sta succedendo un macello”. Aveva appena segnato un gol pesantissimo il nostro capitano, Carlo Mammarella”.

La serie B rimarrà per sempre impressa sul corpo di Marco Abbonizio; infatti, ha dedicato la conquista della seconda serie nazionale da parte della squadra del cuore con un tatuaggio. “Storia a lieto fine ai confini della realtà, 10.06.2012, una frase di Max Pezzali – spiega Marco – un modo per lasciare traccia sulla pelle, per sempre, di un’impresa calcistica che per me e per i tifosi lancianesi era fantascienza e, invece, si è trasformata in realtà”.

Marco a Cesena

L’altra grande passione calcistica per Marco è l’Inter ma, giura, “se giocassero Inter contro Lanciano tiferei Lanciano tutta la vita! Amo seguire la partite con mio padre Erminio, sia davanti alla tv che allo stadio. Io e mio padre abbiamo sempre seguito le gare al “Biondi” dai vecchi distinti, poi ci siamo trasferiti alla tribuna laterale scoperta”.

Erminio Abbonizio, il papà di Marco

Un’altra vittoria di Marco ha a che fare con la sua ragazza: “Sono riuscito a portare allo stadio anche la mia ragazza Letizia in due occasioni, una in B e una tra i dilettanti. Per me – sorride Marco – sono emozioni forti e rappresentano una sfida vinta”.

Marco, in questo momento, è impegnato a preparare tutto ciò che è necessario per la sfida col Paterno. E ci racconta la passione anche per il giornalismo: “Mi sono laureato da poco in scienze della comunicazione – dice Marco – e poter lavorare sulla materia che amo nella squadra che amo è il massimo. Devo ringraziare il mio mentore Andrea Rapino con il quale ho collaborato per alcuni mesi prima di entrare in società. E un’altra esperienza che mi porterò sempre nel cuore è quella di aver condotto il forma televisivo Forza Lanciano addirittura parlando della squadra che militava in prima categoria”.

Se questo non è amore!

Alessio Giancristofaro

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