Connect with us

Calcio

Vastese e Colavitto ai titoli di coda!

Published

on

A cura di: Gabriele Cerulli

La società lo ha premiato con una targa ricordo per le sue ipotetiche 100 panchine in biancorosso, mancavano da contare solo le partitelle del giovedì. Il signor Gianluca Colavitto, viva Dio, andrà ad occuparla per l’ultima volta domenica a L’Aquila, a margine di una stagione fotocopia con le precedenti due. Una stagione che fa mordere i gomiti a chi vede un po’ più lungo e rosicare il fegato a chi ha avuto il coraggio di seguire la squadra fino alla fine.

13 punti in 16 gare nel girone di ritorno, potrebbero al massimo giungere a 16, visto che i rossoblu sono già nei play off dopo l’affermazione di Jesi. Il peggior bottino della storia del club. Un record che fa il paio con le due sconfitte più pesanti di sempre, lo 0-4 col San Marino e l’1-4 con la Recanatese per chiudere nella maniera più “degna” tre anni di infinita pochezza calcistica.

Sì, tre anni. Il primo, quello che sugli annali del calcio regionale parla di vittoria del campionato di Eccellenza da parte della Vastese, non fu affatto diverso. Biancorossi quinti nel girone di ritorno, dietro il Francavilla che partiva dal terzultimo posto, il Pineto, il Paterno e l’Angolana. Un campionato da poter chiudere con quasi due mesi di anticipo, causa cinque pareggi con la cacca nelle mutande, fu sigillato solo nei minuti finali a Montemarcone contro una Val di Sangro più che virtualmente retrocessa insieme al Celano battuto all’Aragona la domenica precedente. Senza dimenticare le due partite in casa contro Francavilla e Cupello al 95°. Senza contare almeno cinque partite in cui il portiere Cattafesta parò anche le mosche. Su tutte, il derby casalingo contro il San Salvo, finito 1-0…Tre giorni dopo, in Coppa, i biancazzurri passarono con una tripletta! In due gare, il San Salvo confezionò 29 chiarissime occasioni da gol. E non dico 29 per intenderci, dico 29 perchè tante furono!

Grazie a Dio, Pineto e Angolana bucarono in pieno il girone di andata, mentre il Paterno ci seguì quasi di pari passo nella saga degli infiniti patetici pareggi finali. Grazie a Dio, c’era uno spogliatoio di uomini veri che volevano vincere il campionato a tutti i costi. Da Nando Giuliano ad Armando Iaboni, da Girolamo D’Alessandro ad Alessandro Tarquini. Furono loro a tenere lo spogliatoio unito e compatto fino all’ultimo respiro. Fosse stato per il signor Colavitto, avremmo dovuto sperare nei gol (0 in tutto il girone di ritorno) di Johnny Giansante, da lui preferito a Vito Marinelli, il miglior attaccante dell’Eccellenza abruzzese.

L’anno scorso il campionato nacque sotto la cattiva stella dei pessimi rapporti tra lui e il direttore sportivo Pino De Filippis. Intanto, uno che sa il fatto suo non accetta di rimanere a dispetto dei Santi, e se lo fa non comincia a fare guerre il terzo giorno di ritiro, quando pare che si scagliò contro il suo staff composto dal preparsatore atletico Barrea e il preparatore dei portieri Massimo Marconato, rei semplicemente di essere stati scelti dal diesse…Se accetti una situazione limite non stai a lamentarti ogni giorno della situazione stessa! Lavori e fai in modo di convincere il direttore a cambiare idea sul tuo conto, sul tuo modo di far giocare la squadra, ma il problema è esattamente questo: le tue squadre non giocano! “Il mio gioco non prevede schemi, è fatto di concetti”, disse in una intervista. Roba da rintracciare Spalletti per decifrarne il significato.

Girone di andata strepitoso, Vastese seconda ad un punto dalla capolista. Prima di Natale, prima di sparire…In febbraio fu sostituito da Massimiliano Favo. Squadra in condizioni pietose da un punto di vista fisico, atletico, mentale e che non prendeva stipendi da quasi tre mesi! Favo fece 4, 5 vittorie, comunque più punti di Colavitto quest’anno nel ritorno e nelle peggiori condizioni.

Quello che è successo quest’anno è ancora davanti ai nostri occhi. Abbiamo festeggiato il Santo Natale con la gioia nel cuore. Terzi in classifica a quota 37, a sette di distanza dalla capolista Matelica e a quattro dalla Vis Pesaro. Finisce il campionato e (forse) non superiamo 50 punti. Semplicemente ver-go-gno-so! E’ inaccettabile che un allenatore dica: “Siamo partiti per salvarci, non abbiamo mai rischiato niente e il piazzamento finale è di tutto rispetto”. E’ inaccettabile per diverse ragioni, e soprattutto per onestà intellettuale. Se una squadra fa 17 partite alla grande, sia pure con il conforto di una fortuna spudorata che Colavitto ha sempre respinto (PAZZESCO!), vuol dire che la squadra ha dei valori di fondo sui quali poter lavorare e produrre qualcosa di buono. Un campionato non può finire a Natale, con questo signore qui ne sono finiti tre! Al giro di boa mai un richiamo di preparazione, fa lui, il il preparatore resta a guardare…Nel momento di ricaricare le pile mentalmente e rimediare all’usura fisica ponderando la restante parte di stagione, nulla, non accade nulla. Festeggiamenti, qualche allenamento alla male e peggio. E puntualmente riprese disastrose. I mugugni di chi non gioca mai cominciano a far rumore. Ci si allena male e tutti finiscono per allenarsi male. I risultati non arrivano più, la porta diventa un pertugio, la fortuna ora ti fa le pernacchie. Puntualmente, tre anni di fila così. Collezionando figuracce e record storici negativi.

Ci vuole coraggio, coraggio e qualcos’altro, forse di personale, per sostenere che il signor Colavitto ha avuto squadre di poco conto. Se questo organico costa meno dell’ultima classificata, come sostiene Pereira-Colavitto, allora vuol dire che quello dell’anno scorso era da podio, visto che costava tre volte tanto. Eppure è andata allo stesso modo! Ma ci vuole coraggio anche da parte sua a dire certe cose. Che l’obiettivo è stato centrato con una spesa ridicola. Ce ne vuole perchè l’artefice di questo capolavoro è stato il direttore sportivo Francesco Micciola, colui che ufficialmente lo ha voluto riportare a Vasto dopo soli tre mesi a tutti i costi. Che almeno porti rispetto a lui. Evidentemente, le cose stanno come ho sempre pensato, non è vero che Micciola voleva Colavitto a tutti i costi! E se mi sbaglio allora chieda scusa a Micciola, uno che con quattro soldi gli ha messo a disposizione Leonetti, Pizzutelli, Stivaletta e Fiore. Gli ha trovato una decina di ragazzi cercati con il lanternino, ognuno con precise caratteristiche, già strutturati, già pronti. Ragazzi con una “cazzimma” non comune. Ragazzi che si sono messi a disposizione senza fiatare. Ci sono almeno sei, sette calciatori che in totale non hanno collezionato una sola, benedetta presenza!!! Crediamo ci siano altri modi, più ortodossi, di rapportarsi e di comportarsi. A Jesi la Vastese era priva di due squalificati e Colavitto nell’intervista finale disse testualmente: “Oggi mi sembrava giusto dare spazio a chi ha giocato meno”…Ora, provate a mettervi nei panni di chi si allena da sette mesi senza giocare mai, e sentire “certi concetti”. Loro, in pratica, sono l’alternativa alla possibilità che il mister decida di presentare 9 calciatori invece di 11…Senza parole!

Che stra passino sti giorni e l’ultima di campionato. Che nasca presto la nuova alba, tanto attesa, sperata, sognata. Che Dio voglia sia finalmente giunto il nostro momento, il più alto. Verso una nuova pagina di storia Grandi Firme. Seguiteci.

Michele Cappa, classe 1971, vastese, è titolare dell’agenzia di comunicazione Cquadro, appassionato di sport e giornalismo sportivo, ha collaborato per diverse testate giornalistiche locali e regionali, tra cui: TRSP, Radio Agorà,Radio Studio 99, TV2000, Delta 1, Telemax, Vastonline, Il Nuovo Molise e dal 2017 scrive per Vasport.it, sito di informazione sportiva locale ( di cui è anche editore ), dove cura la seguitissima rubrica “Amarcord”

News più lette settimanali