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Calcio

Aragona ancora chiuso, Bolami: “A giugno lascio”

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Lo Stadio Aragona resta ancora chiuso al pubblico, e non si sa quando potrà riaprire. Franco Bolami, presidente della Vastese, non ci sta: “A giugno lascio la società, così non si può andare avanti, mancano gli stimoli e non vedo prospettive“.

Stamattina, all’ingresso del rettangolo di gioco, una conferenza stampa per fare il punto della situazione sulla controversa questione stadio. Al fianco di Bolami il vice presidente Luigi Salvatorelli (assente per impegni di lavoro il co-presidente Pietro Scafetta).

“E’ impossibile andare avanti così – dice Bolami nell’incontro con i rappresentanti degli organi di informazione trasmesso in diretta streaming sui canali social della società – di fatto sono due anni, tra Covid e problemi legati all’Aragona, che siamo costretti a giocare senza l’apporto ed il sostegno del nostro pubblico. A giugno pagheremo gli ultimi stipendi e, perdurando questa situazione di stallo, passeremo la mano”.

Clima teso in casa biancorossa: nel ‘mirino’ la gestione della vicenda da parte del Comune di Vasto al quale il club, dopo alcuni interventi e verifiche relativi alla staticità dell’impianto sportivo (a buon fine, evidenziano Bolami e Salvatorelli) aveva avanzato la richiesta di una riapertura almeno parziale dell’Aragona. “E’ una questione di rispetto per i nostri sacrifici, per i nostri sponsor e per i nostri tifosi”, ha aggiunto non senza nascondere la propria amarezza il massimo dirigente della Vastese.

Salvatorelli, poi, è sceso nello specifico ricostruendo i passaggi temporali: “Soltanto qualche giorno prima dell’attesa della sfida del mese di novembre con la Sambenedettese ci è stato comunicato il provvedimento di chiusura, ci siamo prodigati non poco pur di accelerare i tempi, nominando il tecnico e riuscendo ad avere quasi a tempo di record il certificato a norma per quanto riguarda la staticità degli spalti con spese tutte a nostro carico. Secondo noi una apertura parziale dello stadio era possibile. Il Comune invece che fa? Riconvoca una Commissione di Vigilanza senza aver ottemperato alle prescrizioni in carico. Così facendo e con le lungaggini burocratiche, ci vorranno altri mesi per riaprire. Non è possibile andare avanti così. E ricordo che i certificati relativi alla staticità dello stadio erano scaduti dal 2011 ed il nostro presidente ha rilevato la società solo nel 2016”.

Ora che succede? Lunedì dovrebbe tornare a riunirsi la Commissione di vigilanza. Subito dopo la ‘palla‘ passerà al sindaco Francesco Menna e al dirigente incaricato.

E, intanto, domani pomeriggio, la Vastese di D’Adderio che sta facendo molto bene in questa fase del campionato (nove risultati utili di fila e quinto posto in classifica), giocherà ancora una volte a porte chiuse contro il Matese. E per la prossima da disputare in casa, con il SN Notaresco, a meno di segnali concreti di apertura da parte del Comune, c’è la possibilità di disputarla in campo neutro (si pensa al ‘Valle Anzuca’ di Francavilla) per avere almeno il conforto di alcuni tifosi a sostegno. Tifosi, fortemente critici verso il Comune (“Basta Commissione“, hanno scritto su uno striscione), che in occasione della sfida di domani saranno presenti fuori dallo stadio per ricordare l’amico Piero Americo, il collaboratore della Vastese e tuttofare all’Aragona prematuramente scomparso all’età di 55 anni,

Situazione ‘bollente’, insomma.

La speranza generale, ad ogni modo, è che per la successiva sfida con il Notaresco di Epifani, in programma domenica 6 marzo, possa essere autorizzata una apertura con capienza ridotta. Come è auspicabile che possa riaprirsi un dialogo tra la le istituzioni comunali e la dirigenza della Vastese Calcio.

Redazione Vasport – redazione@vasport.it

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