L’esterno offensivo
classe 2006 protagonista con i Giovanissimi sperimentali e in gol anche nel
campionato regionale
Un tridente da sballo. Oltre 50 gol in tre, se ci ha pensato Annunziata a fare la voce grossa non da meno è stato l’apporto dato alla causa dei Giovanissimi sperimentali degli esterni offensivi. Dopo Nero, la Bacigalupo Vasto Marina mette in mostra anche Alessandro Riganelli, arrivato l’estate del 2019 della Pgs Vigor Don Bosco si è subito messo in mostra diventando un perno dello scacchiere di mister Bozzella e dicendo la sua anche nei regionali.
Sinistro micidiale ma non solo, una decina di gol, tanti assist e feeling perfetto con tutti i compagni, il 2006 vastese non vede l’ora di tornare in campo per continuare il suo percorso di crescita, facile non sarà ma Riganelli ha ben in chiaro dove voler arrivare con un pallone tra i piedi.
Alessandro Riganelli,
come si sta, così a lungo, senza calcio giocato? “Mesi davvero strani, ora in estate non si sarebbe comunque giocato ma
da marzo a maggio è stato un periodo molto strano. Il calcio manca tanto,
fisicamente e psicologicamente”.
Come ti immagini il
ritorno in campo dopo il Coronavirus? “Inizialmente
sarà molto diverso rispetto al passato, sotto alcuni aspetti sicuramente
faticheremo ma non vedo l’ora di riprendere, senza calcio non so stare”.
Con gli sperimentali
stavate dominando il campionato, quanto ti è dispiaciuto non poter portare a
casa il titolo? “I numeri erano tutti
dalla nostra parte, stavamo dominando in lungo e largo. Tanto dispiacere perché
alla prima esperienza con la Bacigalupo mi sarebbe piaciuto vincere subito un
titolo”.
Primo anno con la
Bacigalupo, come ti sei trovato in questo nuovo ambiente? “Ambiente sano e positivo. L’inserimento nel
gruppo è stato semplice, molti dei miei compagni già li conoscevo”.
Cosa ti ha insegnato
mister Bozzella? “A credere più in me
stesso, soprattutto nei momenti in cui pensavo di non farcela lui era sempre
pronto a spronarmi con consigli utili”.
Da esterno offensivo
hai già importanti qualità ma in cosa pensi di dover ancora migliorare? “Tanti punti ma su tutti la resistenza e
soprattutto migliorare il mio piede debole, quello destro”.
Se pensi al calcio ad
alti livelli c’è un giocatore al quale ti ispiri? “Lionel Messi, un fenomeno assoluto. Con la palla tra i piedi fa quello
che vuole, è sempre un piacere vederlo giocare”.
Tu, Annunziata e
Nero, tridente delle meraviglie, feeling perfetto in campo? “Basta uno sguardo per capirsi, fino allo
stop tra gol e assist ci stavamo divertendo tantissimo. Siamo giovani e in
campo abbiamo sempre il dovere di migliorare”.
Dove ti immagini tra una quindicina d’anni nel mondo del calcio? “Un mondo difficile, non so dove mi troverò quando sarò vicino ai trent’anni ma con impegno, sacrificio e costanza spero un giorno di poter realizzare il mio sogno: diventare un calciatore professionista”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it