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Calcio

Amelia racconta il ‘suo’ Cavuoti: “Un bimbo predestinato, non voleva la Vastese. Adesso tocca a lui”

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L’ex allenatore della Vastese ha ripercorso le tappe che hanno portato il talentino 2003 al Cagliari

Nicolò Cavuoti volato al Cagliari è storia ‘vecchia’ di qualche giorno. Del talentino vastese classe 2003 si sa tutto o quasi, dai primi passi nella Virtus Vasto, al primo prezioso incrocio nella passata stagione con gli Allievi venendo allenatore da Donato Anzivino fino all’incontro che ha condito e stravolto, in positivo, i suoi ultimi sei mesi.

Quelli da fine luglio a tre giorni fa, da sedicenne alle prime armi nella prima squadra della Vastese a fenomeno su cui ha messo gli occhi la Serie A con il Cagliari convinto nel fare l’investimento giusto portandoselo già da ora in Sardegna. L’allenatore Marco Amelia ormai da una settimana ha salutato Vasto ma ai biancorossi ha lasciato un capitale, in che modo? Scoprendo ma soprattutto lanciando nel mondo dei grandi il sedicenne Cavuoti (da settembre a gennaio 18 presenze in D di cui 9 da titolare). Lui ma non solo, se il 2001 Cardinale già nella passata stagione era stato utilizzato nel finale di stagione dal tecnico Papagni quest’anno dai 2001 ai 2003 passando per i 2002 in campionato hanno esordito anche i vari Di Rienzo, Zinni, Ruzzi, Valerio e Racciati.

Il più gettonato, soprattutto per l’impatto che ha avuto nel saltare dagli Allievi alla Serie D è stato sicuramente Cavuoti, entrato a far parte della scuderia ‘P&P Sport Management’ di Pastorello grazie alla presenza del collaboratore vastese, l’avvocato e procuratore Carlo Della Penna.  Con l’allenatore Marco Amelia abbiamo ripercorso i sei mesi che da sconosciuto (o quasi) ai più ha riempito titoloni finendo sulla bocca di tutti. “Il primo incrocio con Nicolò – le parole del tecnico Amelia – ci fu in un raduno a giugno. Allenamento riservato a ’99, 2000 e 2001, lui era in campo per arrivare a 22 giocatori ma mi colpì subito e me lo sono iniziato a godere sin da quel giorno”.

Si potrebbe parlare di amore a prima vista ma come tutte le relazioni all’inizio da una parte c’era qualche tentennamento: “Con lui parlai subito ma non aveva voglia di giocare con la Vastese, il suo cartellino era della Virtus Vasto ma la sua intenzione era quella di cambiare aria per andare in un’altra squadra di cui non farò il nome”. L’opera di convincimento è stata pressante e penetrante: “Credevo in lui e gli ho detto che doveva seguirmi alla Vastese, con lui c’era anche il papà, uomo di sport ma non erano propensi ad accettare la Vastese per giocare nella juniores”. Senza troppi giri di parole Amelia è subito andato dritto al punto: “Tu verrai con me in prima squadra, sei un predestinato e tutto andrà per il verso giusto. Fin dai primi giorni di allenamento si vedeva come il bimbo avesse qualcosa in più, quel talento che viene dalla strada giocando sempre con gli amici oltre agli insegnamenti della scuola calcio”.

Una crescita costante e impressionante giorno dopo giorno a conferma dell’intuizione avuta dal campione del Mondo romano: “Reggeva i ritmi dei grandi e di questo ne ero certo dalla prima volta che lo avevo visto, l’ho trattato come gli altri e lui si è integrato alla grande”. Dagli allenamenti alle prime amichevoli all’Aragona trovando subito il gol vittoria nel match contro Il Delfino Flacco Porto: “I numeri visti in allenamento li confermava anche nelle partitelle, nel frattempo lo segnalavo agli addetti ai lavori e un po’ alla volta tantissime realtà blasonate si sono interessate a lui”.

A sedici anni sarebbe stato facile per chiunque montarsi la testa ma Nicolò ha continuato a lavorare sodo dando sempre in massimo in campo, nonostante le tante voci che iniziavano a circolare sul suo conto: “L’ho protetto da tutto questo vortice di voci, dalle aspettative che tutti riponevano sul suo conto ma Nicolò ha ricambiato in campo ogni sforzo fatto”. Se alcune società hanno voluto vedere da vicino il talento di Cavuoti invitandolo nei propri centri sportivi mossa diversa è stata fatta dal Cagliari che prima di volerlo tastare in Sardegna lo ha osservato più volte allo Stadio Aragona dove è stato intravisto l’ex centrocampista Daniele Conti, oggi osservatore e grande amico di mister Amelia. “Daniele di talenti se ne intende parecchio, nelle chiacchiere tra di noi avevamo gli stessi giudizi su Nicolò”.  

Il resto è storia recentissima, il Cagliari dalle parole è passato ai fatti assicurandosi le prestazioni di Cavuoti pronto a salutare Vasto nelle prossime ore per volare in Sardegna: Oggi sono un uomo felice – ha concluso Marco Amelia – un allenatore felice perché Nicolò è con merito nel professionismo ma questo è solo il primo passo, adesso tocca a lui!”.  

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it

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