Il venticinquenne
portiere vastese esalta l’ambiente biancazzurro e spera di tornare in campo per
centrare un’altra promozione nella sua carriera
Parole da leader, di uno che accantona il banalese per guardare in faccia la realtà: “Il San Salvo è la squadra più forte del campionato, le chiacchiere stanno a zero”. Lorenzo Cattafesta dopo anni lontano da casa (ma sempre rimasto nei confini abruzzesi), in estate, anche per motivi lavorativi, ha deciso di riavvicinarsi alla sua Vasto scegliendo di difendere la porta dell’ambizioso San Salvo. Dopo aver vinto, da protagonista, i campionati con le maglie di Vastese e L’Aquila ha accettato la chiamata biancazzurra fissando un solo obiettivo: riportare, insieme ai compagni, i sansalvesi in Eccellenza.
Dalle parole ai fatti visto che in campo i numeri parlano di 4 vittorie su 4 ma nonostante un passo falso a tavolino i biancazzurri, seppur in coabitazione, occupano la vetta del girone C di Promozione. Campionato che come tutti gli altri del calcio dilettantistico è fermo da due mesi in attesa di tornare in campo nel 2021. La speranza di tutti, tornare a faticare e divertirsi nel nuovo anno, Lorenzo Cattafesta guarda con grande fiducia al futuro, ha una missione da portare a termine e farà di tutto per raggiungerla.
Un 2020 che ha visto
il calcio dilettantistico protagonista appena 4 mesi, per chi come te vive
questo sport da sempre com’è stato quest’anno con tanti mesi senza calcio
giocato? “Un anno particolare, uno di
quelli che tutti non dimenticheremo. Per chi come me vive il calcio
quotidianamente da oltre vent’anni non è facile ma in questi momenti ci sono
altre priorità, su tutte la salute. Manca l’adrenalina della domenica, l’aria
dello spogliatoio, le fatiche e le risate con i compagni ma come sempre vado
avanti con positività sperando di tornare in campo il prima possibile”.
In estate dopo le
tante offerte hai deciso di restare in Promozione e dire sì al San Salvo, qual
è stato il dettaglio che ti ha spinto verso la maglia biancazzurra? “Sin dalle prime chiacchiere avevo capito la
solidità del progetto, poi una volta sedutomi al tavolo con l’attuale dirigenza
ho percepito un entusiasmo coinvolgente. San Salvo è una piazza che nulla a che
vedere con la Promozione, deve ambire come minimo all’Eccellenza e potrebbe
stare benissimo anche in D. Giocare al “Bucci” da avversario mi aveva sempre
dato grandi stimoli ecco perché ho cercato di viverlo anche con la maglia
biancazzurra, qui ho respirato la stessa aria vissuta a L’Aquila, tanta voglia
di vincere in una grande piazza”.
Nelle prime 4
giornate sul campo altrettante vittorie, nonostante il kappaò a tavolino siete
comunque primi in classifica, vista da dentro che squadra siete? “Quel kappaò brucia parecchio perché in
campo avevamo vinto in casa di una diretta concorrente riuscendoci in
inferiorità numerica ma volendo a tutti i costi blindare i tre punti. Siamo ancora
primi ed è quello che conta, l’organico ha poco a che fare con questa categoria
visto che molti di noi ha tanta esperienza anche in categorie superiori. Siamo la
squadra più forte, le chiacchiere stanno a zero”.
Hai ritrovato al tuo
fianco il preparatore Morrone, per te cosa rappresenta? “Una colonna portante della mia carriera. La
sua presenza a San Salvo ha facilitato di molto la mia firma, è un punto di
riferimento, un secondo padre. Un rapporto che va ben oltre il calcio, per me
tutti i suoi consigli sono preziosi”.
In panchina c’è
mister Antonaci, che tipo di allenatore stai conoscendo? “Andiamo per ordine, ho conosciuto un grande
uomo, sin dal primo giorno ha saputo gestire alla grande anche gli aspetti non
calcistici. Ha preso in mano la squadra con grande personalità portando quella
serenità che mancava. Sul lato sportivo poco da dire, è stato un grande da
giocatore e lo è anche da allenatore”.
Calcio
dilettantistico fermo ormai da due mesi, tante ipotesi ma poche certezze,
secondo te dalla Promozione in giù i campionati ripartiranno? “Chiudere tutto senza arrivare alla fine
sarebbe davvero un peccato. Giusto restare fermi per un altro mesetto e sperare
nel rallentamento dei contagi e il successivo arrivo del vaccino. Magari tra
fine febbraio e inizi marzo si possa tornare a respirare l’aria dei match veri,
abbiamo i contratti fino al 30 giugno, la stagione si può allungare e magari
arrivare alla fine chiudendo il girone d’andata e disputare poi direttamente
playoff e playout. Io come tutti i miei compagni abbiamo tanta voglia di
tornare in campo, quel rettangolo verde manca tantissimo”.
Nelle prime quattro giornate niente da dire al San Salvo, se tra febbraio e marzo si ripartirà in cosa dovrete ulteriormente migliorare per blindare la vetta e volare in Eccellenza? “La risposta giusta può darla il mister, da parte nostra deve essere la solita missione ogni volta che si scende in campo: giocare da squadra con equilibrio, sicurezza e identità precisa, continuando così il San Salvo farà capire sempre di essere la più forte del girone, le avversarie dovranno sempre temere il nostro valore”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it