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Di Gennaro mi stressa! E quel Lanciano-Ravenna del 2007….

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Per la rubrica “Da dietro le quinte” vi presentiamo lo storico magazziniere del Lanciano, Vincenzo Di Girolamo

Classe 1961.

Dal 1998 è un’ombra del Lanciano calcio.

Fuori casa, ma soprattutto nella “sua casa acquisita”: il “Guido Biondi”.

Stiamo parlando del magazziniere dei frentani, Vincenzo Di Girolamo, nato a Chieti,ma come tiene a subito a precisare sorridendo “E’ solo una coincidenza”.

Vincenzo gestisce le dinamiche logistiche della squadra all’interno dello stadio: dal kit tecnico dei calciatori, alla preparazione degli strumenti per l’allenamento, agli spogliatori.

Insomma, ha in mano quell’ala sottostante della tribuna centrale del “Biondi” nella quale, negli ultimi vent’anni, il Lanciano ha visto ospitare tutte le serie, dalla prima categoria alla serie B.

Ho iniziato quest’avventura col ruolo di magazziniere dal 1998 con Ezio Angelucci presidente. Un anno eccezionale – precisa Vincenzo Di Girolamo – perché abbiamo dominato il campionato di serie D e poi abbiamo vinto il relativo scudetto dilettanti. Era l’anno di mister Fabrizio Castori, un anno pieno di record. C’erano giocatori del calibro di Damiani, Arancio, Alfonsi, Vitali, Cognigni, Buratti, Luca Leone era il capitano. Insomma uno squadrone”.

Da allora in poi, Vincenzo ha avuto la fortuna di essere a disposizione di una squadra professionistica, con una parentesi di un paio d’anni dedicati al settore giovanile del Lanciano: “Ho avuto la fortuna di lavorare quasi sempre a disposizione per uno squadrone che si è fatta rispettare in tutta Italia. Solo per un paio di anni – ha precisato Vincenzo – perché lavoravo e quindi potevo dedicarmi solo ed esclusivamente il pomeriggio all’ambito calcistico”.

Nel corso di oltre vent’anni a fianco del Lanciano, tanti alti e qualche basso.

Ricordo i due anni col presidente Paolo Di Stanislao – spiega Di Girolamo – e il primo anno fu bellissimo, il secondo sappiamo come è andata a finire”.

Ma anche la serie cadetta nel curriculum professionale, con l’approdo in serie B e i tanti grandi giocatori che hanno indossato la casacca rossonera.

Ha tanti ricordi belli della serie B – afferma il magazziniere frentano – Carmine Gautieri, ma il primato in classifica con mister Marco Baroni, sono ricordi che ti porti dentro per sempre”.

Se ti dico qual è il giocatore più forte che hai visto nello spogliatoio del Lanciano negli ultimi vent’anni, il primo nome che ti viene in mente?

Leonardo Pavoletti, rispondo senza dubbi – afferma Vincenzo Di Girolamo – anche perché era chiaro e palese che era già qualche anno fa un fenomeno e che avrebbe fatto carriera e infatti è arrivato in Nazionale. E’ un grande giocatore, ma è anche un ragazzo straordinario. Sono rimasto in contatto con i vari big della serie B rossonera – ha aggiunto – come Mimmo Di Cecco, Antonio Aquilanti, Antonio Piccolo, Vincenzo Aridità, ma ce ne sono anche tanti ancora come “Sasa” Salvatore Bocchetti ai tempi di Francesco Monaco allenatore. Sono rimasto in un buon rapporto di amicizia anche con i giocatori della prima storica annata in serie D come Mauro Buratti, Max Vitali, Stefano Cognigni”.

La partita più emozionante?

Una partita che mi è rimasta impresa è quella di Trapani del 10 giugno 2012. In dieci e sotto di un gol 1-0 dopo 2 minuti e con l’espulsione di Amenta dopo una dozzina di minuti, eravamo super convinti che ce la facevamo e che andavamo in serie B”.

Così è stato, infatti.

Soprattutto professionismo, ma anche dilettantismo.

E’ stata dura ripartire dalla prima categoria, anche perché spesso non conoscevamo i campi di gioco, con spogliatoi piccolissimi. Siamo passati dal San Paolo alla prima categoria ed è stata dura, ma questo è il calcio e questo è l’amore per la propria squadra e per il proprio lavoro”.

L’episodio clou di questi vent’anni che non avresti voluto vivere in questi venti anni?

Non c’è dubbio: quel Lanciano-Ravenna in notturna. Era il 2 febbraio 2007. Un venerdì sera. Sono stato diffidato senza una ragione! Incredibile. Sei mesi di diffida con l’obbligo di firma. Perché? Non avevo fatto nulla, la partita era Lanciano-Ravenna. Sulla panchina dei romagnoli c’era Dino Pagliari che dopo poco tempo sarebbe diventato l’allenatore dei rossoneri. Non avevo fatto nulla – ha ricordato Vincenzo Di Girolamo – era una partita di C1 nella quale non c’era nulla nemmeno tanta gente sugli spalti. Stavo riaccompagnando un giocatore espulso e che si era, tra l’altro, attaccato con la nostra panchina e lo stavo portando negli spogliatoi e mi hanno diffidato. Non ho fatto nemmeno ricorso con l’avvocato”.

Dietro le quinte. Vincenzo e il suo rapporto con i calciatori e la loro “disciplina”

Oggi chi mi fa arrabbiare? Ciccio Di Gennaro mi stressa in continuazione! Ho avuto a che fare con migliaia di giocatori, sono stati eccezionali, non faccio nomi, tutti bravi e all’interno dello spogliatoio sono tutti ordinati e indisciplinati!

Cosa si aspetta Vincenzo Di Girolamo da questo campionato del Lanciano?

Lanciano è una piazza che deve vincere, non può accontentarsi. Siamo partiti un po’ in sordina ma, piano piano – ha chiosato – ci rifacciamo alla grande”.

Alessio Giancristofaro

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