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Calcio

Il diesse Giannandrea: “Aboliamo le retrocessioni nel settore giovanile”

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Giancarlo Giannandrea, direttore sportivo ed osservatore, ha collaborato con la Juventus e col Genoa

Profilo giovane del calcio abruzzese.

Ad incarnarlo è Giancarlo Giannandrea, 36 anni, direttore sportivo ed osservatore.

Nonostante la giovane età, Giancarlo ha già una discreta esperienza sulle spalle.

Le spalle di chi ha girato, in lungo e largo, questa regione ed ha ampliato i propri orizzonti professionali anche fuori.

Oggi Giancarlo Giannandrea è il responsabile del settore giovanile del Chieti Fc 1922.

Nel suo intenso curriculum calcistico può vantare collaborazioni con la Juventus (osservatore nelle stagioni 2016/2017 e 2017/2018).

Ma non solo.

Il giovane diesse è stato diesse nel Silvi Calcio nella stagione 2016/17, responsabile del settore giovanile e scouting dell’Asd Poggio degli Ulivi Renato Curi nella stagione 2015-16 ed altre importanti esperienze con l’Asd Folgore Sambuceto.

Giannandrea è stato inoltre osservatore per la regione Abruzzo del settore giovanile per il Genoa nella stagione 2012-13, diesse e segretario dell’Asd Gladius Pescara e direttore generale con l’Asd Montesilvano calcio nella stagione 2009-10.

Giancarlo, dunque, ha un osservatorio privilegiato del mondo pallonaro, soprattutto a livello giovanile.

Con lui abbiamo parlato delle prospettive del calcio giovanile abruzzese.

Giancarlo, come possiamo definire il calcio giovanile abruzzese in questo momento storico?
“Il calcio abruzzese si sta riprendendo ed è questo un segnale incoraggiante per i nostri giovani e per il nostro calcio. Basti pensare, ad esempio, all’impresa della Primavera del Pescara che accede alla Primavera 1 e avrà la possibilità di confrontarsi con le Primavere più importanti d’Italia. In generale c’è un aspetto che deve essere migliorato; si pensa più al risultato che alla formazione e ritengo che su questo aspetto la Federazione debba intervenire in modo netto e deciso, ma soprattutto subito. Mi spiego meglio: bisogna abolire, dal mio personalissimo punto di vista, le retrocessioni nel settore giovanile”.

E Giannandrea tratteggia anche un possibile modello: “Fare, ad esempio, come nelle Marche dove fino a dicembre partecipano tutte le squadre provinciali e poi, successivamente, le migliori entrano a far parte delle compagini regionali, senza retrocessioni. È un modo per far crescere il calcio giovanile. Se invece si mette in ballo una retrocessione, i ragazzi sono obbligati a giocare con un solo obiettivo, quello di mantenere la categoria e così non si cresce.

A Chieti come sta andando la tua esperienza?
Stiamo facendo molto bene ed il nostro obiettivo è quello di allestire un settore giovanile sempre più competitivo“.

Alessio Giancristofaro – alessio.giancristofaro@vasport.it

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